Fiumicino, firmato il protocollo d’intesa che rivoluziona l’aeroporto romano: ecco cosa accadrà nelle prossime settimane

Hai mai pensato che l’aeroporto potesse diventare un modello di sostenibilità e non solo un nodo di passaggi e valigie? È quello che sta accadendo a Fiumicino, dove si è appena firmato un accordo che segna una svolta. All’Innovation Hub dello scalo romano, Aeroporti di Roma e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica hanno messo nero su bianco un’intesa per rendere il Leonardo da Vinci (e non solo) sempre più green.
Un patto che non parla solo di promesse, ma di progetti concreti, azioni quotidiane, idee che prendono forma tra terminal, aree di imbarco e zone operative. Iniziative che coinvolgeranno anche l’altro scalo romano, Ciampino, rendendo i due aeroporti protagonisti attivi della transizione ecologica.
Ma cosa prevede, davvero, questo protocollo d’intesa? La risposta è: molto più di quanto si immagini. Si parte con campagne di sensibilizzazione rivolte a passeggeri e operatori per ridurre l’impatto ambientale già nei piccoli gesti, come la raccolta dei mozziconi di sigaretta.
E si arriva fino al riciclo spinto dei materiali derivanti dalla raccolta differenziata all’interno degli scali. Il tutto accompagnato da tecnologie di tracciabilità, in collaborazione con enti come Conai, Corepla, Coreve, Corepet, il Centro di coordinamento Raee e il Centro Nazionale Pile e Accumulatori.
Roma, Fiumicino cambia: ecco l’obiettivo
L’obiettivo? Dare vita a un modello avanzato di economia circolare aeroportuale, che non sia solo sostenibile ma anche replicabile altrove. Il contesto non è improvvisato: già nel 2025, AdR ha inaugurato la più grande solar farm aeroportuale d’Europa e avviato progetti di riutilizzo di vecchie batterie auto. Inoltre, grazie a impianti di trattamento biologico delle acque, l’utilizzo di acqua potabile nello scalo di Fiumicino è stato ridotto al 25% del totale.

Sono numeri che parlano chiaro e raccontano di una trasformazione già in corso. “Tra i pilastri strategici di Aeroporti di Roma c’è lo sviluppo sostenibile”, ha dichiarato Marco Troncone, amministratore delegato di AdR, durante la firma del protocollo, affiancato dalla viceministra del Mase, Vannia Gava.
Un cambiamento, ha aggiunto, che riguarda il modo stesso in cui si pensa il servizio: non solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche ripensare le risorse e valorizzare tutto ciò che può essere recuperato. Anche la viceministra ha sottolineato il peso simbolico e pratico di questo passo: trasformare gli aeroporti in hub culturali per l’ambiente, dove si impara, anche visivamente, che un rifiuto ben differenziato è una risorsa.
È una sfida che parte dai grandi impianti, ma arriva ai singoli comportamenti. E ora che il Pnrr spinge verso la modernizzazione e l’autosufficienza del sistema, un’iniziativa come questa diventa ancora più significativa. La domanda è: sapremo davvero cambiare abitudini? Perché un futuro a emissioni zero si costruisce anche a colpi di consapevolezza, magari proprio davanti a un gate, mentre si aspetta un volo.