Metro C, arrivano nuove brutte notizie per tutti i pendolari romani: nuove chiusure, la situazione è ormai diventata ingestibile

Hai presente quella sensazione che ti prende quando vedi un cantiere fermo da anni e ti chiedi: “Ma finiranno mai?” A Roma, i pendolari della metro C la conoscono fin troppo bene. Doveva essere una chiusura “temporanea”, giusto il tempo di completare test e collaudi entro fine luglio.
Invece, si va avanti fino a settembre inoltrato. E nel mezzo? Ancora chiusure anticipate, sospensioni totali e quel senso di déjà vu che accompagna chi prende la terza linea metropolitana della Capitale. Sì, perché tra le stazioni mai aperte, i lavori che sembrano eterni e i cambi di programma continui, questa tratta è diventata quasi una barzelletta.
Ma una barzelletta che nessuno ha voglia di raccontare, soprattutto quando ci si trova bloccati alla fermata a cercare le navette sostitutive. Facciamo un passo indietro. I lavori per la famosa tratta T3 – da San Giovanni fino alle nuove stazioni Colosseo e Porta Metronia – sono partiti nel 2013.
Sì, hai letto bene: più di dieci anni fa. In questo decennio, si sono susseguiti annunci, date di apertura slittate, comunicati rassicuranti. Eppure, eccoci qui nel 2025 a parlare ancora di verifiche, collaudi e lavori da terminare. Secondo una recente ordinanza firmata dalla commissaria straordinaria Maria Lucia Conti, la nuova “data obiettivo” per chiudere i cantieri è il 31 luglio 2025.
Solo dopo si potrà passare alle verifiche finali da parte di Ansfisa e, infine, aprire davvero le stazioni. Ma anche su questo fronte, non c’è alcuna certezza. Intanto, il cambio di nome delle stazioni – costato quasi 860 mila euro – ha aggiunto ulteriore confusione. Da “Colosseo/Fori Imperiali” a “Colosseo” e da “Amba Aradan/Ipponio” a “Porta Metronia”: un dettaglio, certo, ma uno di quelli che comportano aggiornamenti complessi e rallentamenti imprevisti.
Cambio orario e navette sostitutive: l’Odissea dei passeggeri
Nel frattempo, la vita quotidiana degli utenti della metro C continua a essere scandita da cambi di orario, navette sostitutive e chiusure impreviste. Dopo un giugno altalenante, luglio porterà una settimana di stop completo (dal 21 al 27), mentre agosto sarà un mese a singhiozzo: chiusure serali, aperture limitate e un week end – quello del 30 e 31 – in cui la linea non sarà proprio attiva.

Anche settembre non promette grandi svolte. Dal 22 il servizio dovrebbe finalmente tornare regolare, ma prima ci sarà una nuova sospensione, proprio mentre riaprono le scuole. Nel frattempo, un “open day” svelerà ai cittadini le stazioni ormai pronte ma ancora chiuse. Una vetrina, insomma. Un assaggio.
Ma i viaggi veri? Quelli, per ora, restano promesse. Ed è qui che viene da chiedersi: quanto può resistere una città senza un servizio stabile e coerente? Davvero basta un evento come il Giubileo per far ripartire una linea? O stiamo solo anestetizzando l’ennesimo disservizio con l’illusione che “tanto prima o poi, aprirà”? La risposta, forse, ce la daranno i prossimi mesi. O, come spesso accade, il prossimo rinvio.