Nella settimana di ferragosto, a Roma e in provincia si è registrato un boom di presenze. Nella Capitale, infatti, sono tornati i turisti, che hanno fatto registrare livelli simili al periodo precedente alla pandemia. Soprattutto per quanto riguarda i luoghi di cultura, dove visitatori italiani e stranieri si sono riversati nel weekend. In particolare, per quanto riguarda il parco archeologico del Colosseo, uno dei luoghi simbolo di Roma, che comprende l’Anfiteatro Flavio, l’area del Foro Romano e del Palatino, la Domus Aurea sul colle Oppio, l’arco di Costantino e la Meta Sudans nella valle del Colosseo, gli ingressi sono stati molto simili al 2019. Secondo i dati forniti dall’istituto, nei giorni 14, 15 e 16 agosto, quest’anno sono arrivate, rispettivamente, 35.763, 35.093 e 36.828 persone. Cifre che corrispondono circa al 97-98 per cento del numero di biglietti venduti tre anni fa.
Nella capitale, inoltre, rispetto all’anno scorso, è stata registrata anche una maggiore presenza di turisti provenienti dall’estero: “Sul litorale laziale c’è stato un pieno soprattutto di romani, ma si sono visti anche alcuni turisti stranieri”, ha detto il direttore di Confcommercio di Roma, Romolo Guasco. “Questa – ha sottolineato il direttore di Confcommercio Roma – è una cosa importante, in quanto è sempre stato uno dei prodotti turistici meno utilizzati dal turismo internazionale. Sono mancati, tuttavia, – ha precisato Guasco – i russi, ed è mancato il turismo orientale, che è un turismo ricco. Quello russo – ha spiegato il direttore di Confcommercio Roma – è sempre stato abbastanza limitato a Roma. C’è stato invece un ritorno degli americani, in parte inaspettato perché, visto il contesto della guerra che sta coinvolgendo l’Ucraina. Loro – ha chiarito Guasco – ragionano per mappe geografiche, quindi la guerra in Ucraina era vista come la guerra in Europa”.
A tal proposito, ha aggiunto Guasco, “si conferma anche una prenotazione delle vacanze un po’ all’ultimo momento. Quello americano – ha chiarito il direttore di Confcommercio Roma – era un mercato che, tradizionalmente, si muoveva con ampio anticipo. Quest’anno, invece, molte decisioni sono state prese all’ultimo, anche in relazione alle regole anti Covid. Ha influito, in questo senso, l’offerta di prenotazioni che si possono cancellare. C’è stata, infatti, una maggiore attenzione da parte sia delle agenzie di viaggio che degli alberghi per quanto riguarda questo servizio di cancellazioni”, ha sottolineato il direttore. Da parte di Guasco, tuttavia, c’è stata più cautela nel confrontare l’attuale stagione a quelle prima dell’avvento del Covid. Infatti, “nonostante si sia registrato un incremento rispetto all’anno scorso, non si può parlare di un ritorno alla situazione pre-pandemia. La differenza, inoltre, rispetto al 2021, è che mentre il turismo dell’estate scorsa era composto prevalentemente da italiani, che si spostavano sul territorio nazionale. Quest’anno invece, c’è più turismo estero”, ha concluso Guasco.
Si tratta di un bilancio sostanzialmente in linea con le previsioni di una settimana fa, che pronosticava una maggiore presenza di turisti stranieri nel centro città, con una maggiore presenza dei romani nel litorale e nella zona dei Castelli Romani. Si stimava inoltre, un calo degli incassi nelle aree periferiche della capitale a causa del grande caldo, molti si sono sposati nelle seconde case nelle province del Lazio.
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