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Quartieri sotto assedio: Roma prova a frenare l’effetto set cinematografico

I cittadini di Roma sotto assedio dalle troupe cinematografiche: il Comune decide di correre ai ripari, ecco come

Roma
Quartieri sotto assedio: Roma prova a frenare l’effetto set cinematografico – lecodellitorale

Roma, la città dove i set cinematografici sono ormai una presenza quotidiana, si trova a fare i conti con i suoi quartieri assediati dalle troupe. Parcheggi “scippati”, traffico paralizzato all’ultimo minuto e uffici comunali sotto pressione a causa delle numerose richieste di permesso.

Eppure, dietro l’immagine patinata di Roma nei film, si nascondono disagi reali per chi abita in zone come la Garbatella, dove a marzo si è scatenata una vera e propria protesta contro le riprese dei Cesaroni e la conseguente sparizione dei posti auto. La situazione sta diventando insostenibile, tanto che l’Amministrazione Capitolina ha deciso di mettere mano alla regolamentazione delle riprese cinematografiche.

Le nuove regole per le riprese: cosa cambia davvero?

Il nuovo regolamento, presentato il 12 maggio in una commissione capitolina congiunta Cultura e Roma Capitale, vuole dare una risposta alle crescenti richieste di permessi per occupare il suolo pubblico. A Roma, infatti, nel 2024 si prevedono introiti di circa 350mila euro grazie alle concessioni per le riprese cinematografiche, a cui si aggiungono altre somme per diritti e autorizzazioni.

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Le nuove regole per le riprese: cosa cambia davvero? (Ansa Foto) – lecodellitorale

Tuttavia, se da una parte ci sono entrate consistenti per la città, dall’altra ci sono i disagi per i residenti dei quartieri più richiesti dalle troupe, che devono fare i conti con la scarsità di parcheggi, il traffico e il rumore.

Il Comune ha deciso di agire per cercare un equilibrio. Le nuove misure puntano a risolvere tre principali criticità: tempistiche di presentazione delle richieste, che spesso arrivano all’ultimo minuto; i permessi per l’accesso alle Ztl, che generano rallentamenti a causa della loro gestione incrociata con il Dipartimento Attività Culturali; e l’occupazione di suolo pubblico che, oltre a creare malumori tra i residenti, spesso sfocia in esposti formali.

Una delle novità più rilevanti riguarda la limitazione dell’occupazione di suolo pubblico, che dovrà essere concessa solo per il periodo strettamente necessario per le riprese, il montaggio e lo smontaggio delle attrezzature.

Le polemiche e le preoccupazioni dell’opposizione

La proposta ha suscitato diverse polemiche, soprattutto da parte dell’opposizione. Stefano Erbaggi di FdI ha denunciato la mancanza di un reale coinvolgimento degli operatori del settore, che avrebbero dovuto essere consultati prima di arrivare a questa bozza di regolamento.

Inoltre, si teme che i municipi, ai quali viene concessa la possibilità di limitare o inibire le riprese per motivi legati alla viabilità, all’ordine pubblico o alla quiete pubblica, possano avere troppo potere nelle loro mani, rischiando di bloccare le produzioni con facilità.

Virginia Raggi, ex sindaca della Capitale, ha aggiunto che non tutti i municipi sono stati adeguatamente informati su queste nuove misure, suggerendo che alcuni territori potrebbero non essere stati ascoltati nel processo decisionale. Una critica condivisa anche da Valerio Casini di Italia Viva, che ha sottolineato la necessità di un maggiore coinvolgimento delle case di produzione.

Nonostante le polemiche, la presidente della Commissione Cultura, Erica Battaglia, ha ribadito la volontà di “mettere ordine” nel settore e garantire una gestione più efficiente e meno problematica delle riprese cinematografiche in città.

Al di là delle polemiche, resta il fatto che Roma, da capitale del cinema e della cultura, dovrà trovare il giusto equilibrio tra le esigenze dei residenti e le opportunità economiche legate alle riprese cinematografiche. Le nuove regole mirano a garantire una gestione più organizzata e trasparente delle riprese, ma non mancano le sfide e le difficoltà, tanto per le istituzioni quanto per i cittadini.

Se vivi in uno dei quartieri più richiesti dalle troupe, come ti sembra questa nuova proposta? Riusciranno le autorità a bilanciare gli interessi di tutti o finirà per essere l’ennesimo tentativo di regolamentazione senza effetti concreti? L’equilibrio tra cultura e vita quotidiana è più difficile da trovare di quanto sembri.

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