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Negli USA censurato anche il David di Michelangelo

Che gli Stati Uniti siano attraversati da una profonda crisi culturale è ormai cosa nota. Eccessi del politically correct, cancel culture e il cosiddetto wokismo hanno creato un clima più adatto alle autocrazie che a un Paese considerato da sempre un bastione della democrazia liberale.

Ma, come spesso accade in questi casi, non c’è mai limite al peggio. Lo testimonia un recente episodio di censura culturale verificatosi in Florida.

Ecco i fatti. Un’insegnante di storia dell’arte della “Classical School” di Tallahassee, capitale per l’appunto della Florida, ha proiettato in aula le immagini di alcuni capolavori di Michelangelo, tra cui il David situato a Firenze nella Galleria dell’Accademia.

Si tratta di un emblema del Rinascimento italiano, conosciutissimo in tutto il mondo e visto ogni anno da milioni di turisti. Ci si chiede, quindi, dove sia il problema.

Presto detto. Il suddetto David è nudo, uno degli esempi più famosi di nudo artistico. Incredibilmente, alcuni giorni dopo alcuni genitori hanno accusato l’insegnante di aver mostrato ai loro figli immagini “pornografiche”, chiedendo al preside della suddetta scuola di licenziarla. E il preside ha raccolto l’appello invitando la professoressa a dimettersi.

Pare che la richiesta sia stata appoggiata da Ron DeSantis, governatore dello Stato e probabile candidato repubblicano alle prossime presidenziali USA.

Si noti che qui non si tratta di conservatori e progressisti. Abbiamo più semplicemente delle persone che non conoscono l’ABC della storia dell’arte, e che tuttavia si permettono di considerare pornografico un capolavoro assoluto del nostro Rinascimento.

Cosa accadrà ora? Forse il sindaco di Firenze dovrà far coprire la statua per non offendere la sensibilità – o, meglio, l’ottusità – dei tanti turisti americani che ogni anno si recano a Firenze per ammirare quadri e statue.

Chi credeva che simili episodi si verificassero soltanto nei Paesi islamici è servito. La censura parte proprio dalla nazione che tutti, in precedenza, consideravano bastione inespugnabile della libertà di critica e di pensiero.

Fatto davvero inquietante, che dimostra come nel mondo occidentale si stiano creando i presupposti di un nuovo oscurantismo, preludio (forse) di dittature culturali sinora inimmaginabili.

 

Michele Marsonet

Filosofo, Professore di filosofia della scienza e metodologia delle scienze umane, Presidente del dipartimento di filosofia e vicerettore per le relazioni internazionali dell’Università di Genova

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