Papa Leone XIV e le radici italiane: alla scoperta degli antenati del primo Pontefice statunitense della storia

Chi avrebbe mai pensato che, dietro al volto del primo papa statunitense, si nascondesse una storia che parte da un piccolo paese piemontese? Non è solo una curiosità genealogica: è uno spaccato di identità, tradizione e mescolanza culturale che potrebbe riscrivere il modo in cui pensiamo il ruolo della Chiesa oggi.
E proprio da lì, da Settimo Rottaro, affiorano nuovi documenti che riaccendono il dibattito sulle origini di Leone XIV. Ma il suo è molto più di un legame con l’Italia: è una vera e propria sinfonia di culture che attraversa l’Atlantico e si radica in una storia familiare affascinante.
Il nome Prevost, oggi pronunciato con un accento americano, affonderebbe le sue radici tra il Piemonte e la Liguria. Secondo le ultime ricostruzioni, il nonno del pontefice, John R. Prevost, sarebbe nato proprio in Italia, come confermato dal censimento americano del 1950.
Nei faldoni dell’archivio comunale di Settimo Rottaro, il sindaco Massimo Ottogalli ha scovato un atto di nascita datato 24 giugno 1878, intestato a un certo Giovanni Pietro Felice Prevosto. Coincidenze? Forse no. Anche se nel documento americano di decesso compare la data del 1876, le discrepanze potrebbero essere dovute a errori di trascrizione piuttosto comuni all’epoca.
E non è finita qui: in paese, il cognome “Prevosto” è ancora ben presente. Un indizio che aggiunge un altro tassello a questa storia affascinante.
Papa Leone XIV, origini piemontesi e non solo: anche Spagna e Francia
Ma Leone XIV non è solo Piemonte. Sua madre, Mildred Martinez, era figlia di una coppia creola e spagnola, mentre il bisnonno materno, Jacques Martino, era nato a Sanremo nel 1806, per poi emigrare a New Orleans. La nonna Suzanne Fontaine, invece, veniva da Le Havre, in Francia.
Insomma, una vera mescolanza di radici, tra Italia, Spagna, Francia e Stati Uniti. E non è un caso che questo pontefice parli più lingue con naturalezza e sembri a suo agio tra le culture: la sua famiglia è una piccola enciclopedia vivente di migrazioni e identità ibride.

Persino suo padre, Louis Prevost, dopo una carriera militare nella Seconda guerra mondiale, lavorò per l’istruzione pubblica a sud di Chicago. Un background che, in qualche modo, lo ha preparato ad affrontare la complessità del mondo cattolico globale di oggi.
Il rapporto con l’Italia, però, non è solo una questione di antenati. Dopo aver preso i voti solenni nel 1981, il giovane Prevost fu mandato a Roma a studiare diritto canonico all’Angelicum. Anni formativi che hanno lasciato il segno. E quando papa Francesco lo ha richiamato nella capitale, nel 2023, per affidargli il Dicastero per i Vescovi, è stato come chiudere un cerchio.
Un pontefice cresciuto tra i sobborghi di Chicago, ma profondamente legato alla dimensione romana della Chiesa. Oggi, il suo legame con l’Italia non è solo un dato biografico, ma una chiave per leggere il suo pontificato: tra identità globali e antiche radici, tra periferie urbane e colline piemontesi, Leone XIV incarna l’immagine di una Chiesa cattolica sempre più internazionale, ma che non dimentica mai da dove viene.
E forse, proprio questa doppia anima è ciò che serve oggi a una Chiesa che cerca di parlare al mondo intero. Ma quanto contano, davvero, le radici per chi è chiamato a guidare una fede universale?