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Fair Play morale al Museo del Calcio itinerante: “Per noi riscoprire il calcio è riscoprire i prodotti tipici”

Il calcio come il parrozzo, i mostaccioli o gli arrosticini. Per Renato Mariotti, ex dirigente di calcio, collezionista, creatore del Museo del Calcio itinerante di Loreto Aprutino, il pallone di pezza fatta con la calza della nonna e che usavano i ragazzi durante la seconda guerra mondiale è un prodotto tipico. Ma basta guardarlo negli occhi per capire la sua passione per lo sport tutto. Chi ha potuto, lo ha incontrato al Fair Play Day il 25 ottobre, al Salone d’Onore del Coni a Roma. Era insieme a un giovane assessore: “Veniamo da Loreto, un piccolo borgo dell’Abruzzo. Lo dico perché da noi, in questi giorni, si respira un’aria emozionante che è quella della spremitura delle olive. Lo dico perché questa mattina è la prima volta che mi capita di respirare un’aria emozionante che è quella dell’associazionismo. Sono anni che insieme all’amministrazione diamo importanza alle associazioni dilettantistiche, per quanto mi riguarda, in particolare quella che io seguo è di calcio. Perché noi siamo in possesso di una collezione unica al mondo, non esiste una collezione simile per ricerca scientifica”, ha spiegato Mariotti quando è stato chiamato da Ruggero Alcanterini, presidente del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, a ritirare il Premio patrocinato anche dall’ONA. “Sarebbe anche semplice descrivere quelli che sono i cimeli in nostro possesso. Possiamo raccontare la storia della nazionale italiana di calcio e delle altre nazionali di tutto il mondo. Ma quello a cui teniamo tantissimo è sottolineare che le mostre che abbiamo portato in giro per l’Italia, hanno permesso di riscoprire il vero calcio. Tanto che secondo noi, attraverso lo sport, in particolar modo attraverso il calcio, possiamo far scoprire ai ragazzi il calcio, che è come scoprire i prodotti tipici”.

E all’improvviso, sul palco è stato tirato un pallone, ma non uno qualsiasi: il brazuca. Non c’era fra i duecento cimeli della storia del calcio che fanno parte del primo museo itinerante di pezzi storici dello sport più praticato e amato al mondo. “Noi del Comitato Nazionale Italiano Fair Play doniamo al museo il brazuca, protagonista dei Campioni del Mondo nel 2014, a testimonianza concreta di sostegno al museo”, ha detto Alcanterini porgendo il pallone firmato dal CNIFP a Mariotti, che ha risposto: “Colgo la palla al balzo per dire che, nel 2014, in occasione dei Mondiali di calcio, nella nostra esposizione impostammo tutta la mostra rispetto all’ “altro” mondiale. Avevamo la raccolta di tutti i cimeli, dai guanti da portiere agli scarpini, dai palloni ai biglietti di ingresso allo stadio, relativa a tutti i mondiali di calcio. Però la mostra fu titolata all’altro mondiale, al mondiale che si giocava al di fuori degli stadi, organizzato con tutti i ragazzi e bambini della favelas. Quella fu davvero un’occasione d’oro”, ha concluso il collezionista.

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