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Quando l’inchiostro diventa invisibile: tutto quello che (forse) non sai sui tatuaggi

I tatuaggi possono essere molto pericolosi per la salute: ecco cosa è stato scoperto su questa pratica sempre più diffusa

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Quando l’inchiostro diventa invisibile: tutto quello che (forse) non sai sui tatuaggi (Ansa Foto) – lecodellitorale

Te lo sei mai chiesto cosa metti davvero sotto pelle quando ti fai un tatuaggio? Non è una provocazione. È una domanda sincera, di quelle che raramente ci si pone prima di entrare nello studio di un tatuatore. In Italia, le persone tatuate sono circa 12 milioni.

Un numero enorme, che rende chiaro come tatuarsi sia diventata una pratica quotidiana, quasi banale. Ma dietro a quell’ago che scivola con precisione millimetrica c’è molto più di un semplice disegno. C’è pelle, memoria, rischio e (spesso) disinformazione.

Lo dicono chiaramente due esperti del settore, Ignazio Stanganelli, direttore della Skin Cancer Unit dell’IRCCS IRST e professore a Parma, e Giuseppe Scarcella, dermatologo e segretario nazionale ISPLAD.

Insieme ad altri specialisti stanno portando avanti una ricerca nazionale rivolta a tatuati e tatuatori, per indagare quanto se ne sappia davvero su prevenzione, diagnosi precoce e cura della pelle tatuata. Lo scopo? Riempire un vuoto informativo enorme. “Solo 1 su 10 dei miei pazienti aveva chiesto informazioni sui rischi al proprio tatuatore”, racconta Scarcella a Today. E già questo dovrebbe farci riflettere.

Inchiostri, reazioni e regole che cambiano da città a città

Secondo i dati (un po’ vecchiotti) dell’Istituto Superiore di Sanità, circa il 3% dei tatuati italiani ha avuto reazioni croniche: dermatiti, allergie, cicatrici. Non si parla solo di casi isolati. Alcuni inchiostri contengono sostanze come nitrosammine o aromatici policiclici, potenzialmente cancerogeni secondo l’IARC.

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Inchiostri, reazioni e regole che cambiano da città a città (Ansa Foto) – lecodellitorale

Fino a pochi anni fa, pigmenti vietati nei fondotinta erano tranquillamente utilizzati per tatuare. Sembra assurdo, vero? Oggi esistono regolamenti più rigidi, ma c’è ancora tanta confusione. In Italia, ogni regione segue regole proprie. Alcune vietano il tatuaggio ai minorenni, altre sono più tolleranti.

Abbiamo 22 regioni e 22 regolamenti diversi”, denuncia Scarcella. E non è solo una questione burocratica: molti tatuatori non ricevono formazione adeguata su temi delicatissimi, come la presenza di nei sotto i tatuaggi.

Hai mai pensato cosa succede se un neo maligno si nasconde sotto un disegno colorato? I classici criteri clinici per identificare un melanoma lì non funzionano più. Stanganelli ricorda il caso di un paziente tatuato con “L’Urlo” di Munch: proprio tra blu e verde, nascosto nel caos dell’opera, c’era un melanoma. Un colpo di fortuna (e occhio clinico) ha permesso di scoprirlo in tempo.

Melanomi, tatuaggi e consapevolezza: un equilibrio ancora da trovare

La scienza non ha ancora confermato un legame diretto tra tatuaggi e tumori, ma i segnali ci sono. Uno studio danese ha ipotizzato un rischio triplo di sviluppare forme tumorali tra i tatuati, anche se non generalizzabile. In Italia, il melanoma è al terzo posto tra i tumori sotto i 50 anni. E le diagnosi precoci fanno davvero la differenza.

Ci sono tecniche avanzate, come l’esame confocale, che permettono di analizzare un neo sotto pelle senza asportarlo. Ma sono disponibili solo in pochissimi centri specializzati. Nel frattempo, tanti vanno avanti a tatuarsi senza sapere cosa succede a lungo termine.

Se i tatuaggi sono fatti con giudizio, e con le giuste informazioni, è meglio per tutti”, ribadisce Stanganelli. E non ha tutti i torti. Anche i tatuatori, infatti, chiedono più linee guida. Nessuno ha interesse a danneggiare il cliente: serve solo più chiarezza, e soprattutto più educazione.

Alla fine, il punto non è demonizzare i tatuaggi. È capirli meglio. È sapere cosa succede quando l’inchiostro tocca la pelle, e quali scelte possiamo fare in modo più consapevole. È, forse, tornare a guardare quel gesto – un tempo sacro, oggi quasi banale – con occhi nuovi. E tu, la prossima volta che penserai a un nuovo tattoo, lo farai con la stessa leggerezza di un acquisto online?

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