
Per la prima volta dopo decenni, il Campidoglio ha bandito l’assegnazione di 31 concessioni balneari, tra cui 25 stabilimenti, 4 esercizi di ristorazione e 2 spiagge libere con servizi già esistenti. La durata delle concessioni è stata fissata in un anno, rinnovabile, in attesa dell’approvazione del Piano di Utilizzo degli Arenili (PUA), previsto entro il 2027. Questo approccio mira a garantire una gestione più trasparente e moderna delle coste romane, in linea con le normative europee e nazionali.
Tuttavia, le tempistiche strette e le incertezze legali hanno creato un clima di tensione. Il TAR del Lazio ha sospeso il bando, accogliendo un ricorso presentato da alcuni operatori del settore, ma il Consiglio di Stato ha successivamente ribaltato la decisione, autorizzando il Campidoglio a proseguire con le procedure. Nonostante ciò, la lista ufficiale dei nuovi concessionari potrebbe non essere pronta in tempo per l’inizio della stagione, lasciando gli operatori e i cittadini in attesa di certezze.
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Un altro nodo riguarda i dipendenti degli stabilimenti balneari. Le incertezze sulle nuove assegnazioni rendono difficile la contrattualizzazione del personale, come i bagnini, che rischiano di accettare offerte da altre località balneari per garantire la propria occupazione. La gestione del “subentro” tra vecchi e nuovi concessionari è un tema delicato, su cui il Comune ha promesso di vigilare attentamente.
Inoltre, le spiagge di Castel Porziano, tradizionalmente gestite da un unico concessionario, sono ancora senza un bando definito. Nonostante le intenzioni di rinnovamento, le trattative con il precedente gestore non hanno portato a un accordo, costringendo l’amministrazione a preparare un nuovo bando.
Questo ritardo potrebbe compromettere l’avvio della stagione in quella zona, costringendo i romani a portarsi panini e bibite da casa, almeno inizialmente. Nonostante le difficoltà, l’amministrazione Gualtieri sottolinea gli aspetti positivi di questa nuova gestione.
Spiagge, l’attenzione alle persone disabili
L’attenzione all’accessibilità delle spiagge per le persone con disabilità e la verifica delle consistenze e dei permessi urbanistici nei vari stabilimenti sono passi importanti verso una gestione più sostenibile e conforme alle normative. Tuttavia, la consigliera Mariacristina Masi ha criticato l’approccio, definendo la situazione “confusionaria e approssimativa”, e sottolineando la mancanza di una visione chiara per il litorale romano.