All’estremità dei due poli, un palcoscenico è sorvegliato dal sole, morbido ed esfoliante al tatto umano. I granelli di sabbia sollevati da piacevoli refoli di vento presentano la stagione di scadenza; una stagione ricca di pellicole proiettanti ricordi nella memoria. La libertà, protagonista, fa il suo ingresso in scena, correndo pericoli per aver dimenticato un copione: il copione delle emozioni. Dietro le quinte, il tempo è in attesa di esibirsi, inerme dalla quantità di adrenalina provocata. Gli spettatori, dissociati dalla realtà, si guardano intorno attoniti; non si interrogano. L’atmosfera fonde nella loro testa, come metallo a basse temperature, temperature primordiali. Il generale mutato in principale trasforma le parole in acqua condensata, l’alba si ciba del tramonto, 90 giorni distruggono il valore di 275, assaporando nuove sfumature di carattere. I raggi del sole sfiorano il volto terrestre, come la mano di un bambino accarezza dolcemente l ‘umido muso di un cane, quel legame che si crea nell’attimo di una stella cadente, anche se crudo, potrà sembrare reale. Una realtà panoramica e circondata da spensieratezza, proibita nei mesi precedenti. Le onde del mare, che scrosciano dolcemente sugli scogli, traslocano l’ego in una nuova terra: la terra del surreale. I crateri della luna affascinano la notte; una notte inesauribile sormontata da milioni di lumi. Lo spettacolo debutta, la folla acclama: un’altra pellicola viene conservata. La stagione di scadenza, la novità nell’antico, il dettaglio nel generale, l’eccezione tra le regole, diventa cosi un gioco completo di livelli: viverlo ti aiuterà ad ingoiare l’astio tra realtà e fantasia. Ma quel gioco, il tuo gioco, sarà disponibile solo in edizione limitata.
Ludovica Monghese