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Editoriale

JULEN

26 GENNAIO 2019
– Una notte lunga tredici giorni per il piccolissimo Julen, finito nel buio dello strettissimo profondissimo pozzo di Totalan, sulle colline di Malaga, durante un picnic con i genitori. Adesso lui è tornato alla luce, senza la fiamma della vita , tra le braccia dei soccorritori. La notizia è davvero triste, perché come capitò per il povero Alfredino Rampi, trentotto anni fa, a Vermicino, alle falde dei Castelli Romani, il mondo intero si era stretto intorno a lui nell’anelito alla salvezza. Ma per il piccolo Julen, come per il fratello Oliver, volato via a tre anni nel 2017, immaginiamo una storia non più angosciante, seppure onirica, affidata alla fantasia dell’immaginario universale, ovunque i bambini possono essere in pericolo ed ovunque noi adulti possiamo tendere loro salvifiche mani, magari educando, affidandoci all’affabulazione come straordinario mezzo per coinvolgere nella prevenzione grandi e piccini. E’ per questo, che pensiamo a Julien ed Oliver come ad Alfredino, come ai “cinghialotti” filippini usciti redivivi dalla trappola carsica in cui erano finiti lo scorso anno, tutti protagonisti di un soleggiato fantastico immaginifico abbraccio con personaggi della fantasia, davvero pronti ad accoglierli nel loro mondo, da Pinocchio di Collodi con Geppetto nella pancia della balena , al Principe di Andersen nel paradiso terrestre, dopo aver attraversato la grande grotta in vista dell’Himalaya, ad Agata Allegra della Morelli sulle pendici del Monte Cristallo in quel di Cortina, giusto per ritornare allo splendore della luce, dopo essere passati dall’orrido del buio :
Sfuggi al sole Julen
Voli nel buio
Non un grido
Nell’orrido affido
Era il giorno e già è la notte
E’ l’orco che t’inghiotte
Ma la tua anima vola
Nella luce non sarà sola…

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