Chiamate moleste, quante volte in una giornata? Forse sta per finire tutto, ecco cosa accadrà a breve

Hai mai ricevuto una chiamata da un numero italiano, magari con prefisso locale, solo per scoprire che dall’altra parte c’era un call center dall’altra parte del mondo? Quel senso di fastidio, e a volte di vera e propria inquietudine, è qualcosa che tanti di noi conoscono fin troppo bene.
Le chiamate moleste sono diventate una presenza costante e, diciamolo, esasperante. Ma qualcosa si muove davvero: l’Agcom ha deciso di mettere un freno serio al fenomeno, con nuove regole pensate per riportare un po’ d’ordine nel caos del telemarketing.
Non è la prima volta che si prova a contrastare questo dilagare di telefonate indesiderate, ma finora i risultati sono stati altalenanti. Stavolta però si punta in alto: bloccare le chiamate che sembrano italiane, ma in realtà arrivano da call center esteri. Questo trucco, chiamato spoofing, è usato spesso per frodi telefoniche.
Immagina di ricevere una chiamata apparentemente da una banca o da un numero delle forze dell’ordine. L’inganno è tutto lì: chi chiama usa un numero “truccato” per sembrare credibile. Ma con la nuova delibera, gli operatori italiani avranno l’obbligo di bloccare queste chiamate falsificate, se provengono dall’estero con numeri camuffati come italiani.
Il cambiamento avverrà in due fasi: dopo tre mesi scatterà il blocco per i numeri di rete fissa, e dopo sei mesi toccherà anche a quelli di rete mobile. Una misura che, se applicata con rigore, potrebbe davvero cambiare le carte in tavola. Ma non è tutto qui: Agcom ha approfittato dell’occasione per introdurre anche altre novità pensate per migliorare l’esperienza utente nel mondo delle comunicazioni.
5G più trasparente e stop alle sorprese con i giga
Se pensavi che si parlasse solo di telemarketing aggressivo, c’è dell’altro. Uno degli interventi più interessanti riguarda le offerte su rete 5G. Da oggi, gli operatori dovranno usare dei bollini per chiarire subito se ci sono limiti di velocità.

Il bollino verde segnalerà servizi senza limitazioni contrattuali, mentre il giallo e il rosso evidenzieranno offerte con cap più o meno restrittivi. Un piccolo gesto che però può evitare tante sorprese, soprattutto per chi si affida al 5G per lavoro o streaming.
Altra novità che farà piacere a molti: l’avviso automatico al raggiungimento dell’80% del traffico dati incluso. Quando i giga stanno per finire, riceveremo un alert chiaro, e una volta superato il 100%, la navigazione si bloccherà automaticamente. Niente più consumi involontari e costi a sorpresa: per continuare a navigare bisognerà dare un consenso esplicito. È una piccola rivoluzione nella gestione del traffico dati, che restituisce all’utente un po’ di controllo in più.
Infine, è stato introdotto un obbligo di preavviso: se un operatore decide di chiudere un servizio, dovrà comunicarlo almeno un mese prima, con istruzioni su come passare eventualmente a un altro fornitore. Semplice, giusto, e finalmente trasparente.
Stavolta cambia davvero qualcosa?
Viene spontaneo chiederselo, dopo tanti tentativi andati a vuoto. Ma la sensazione è che questa volta ci sia una direzione più concreta, con strumenti tecnici e regole precise. Il fenomeno delle chiamate indesiderate probabilmente non sparirà da un giorno all’altro, ma se anche solo una parte di questi strumenti funzionerà come previsto, potremmo davvero respirare un po’ di più.
Intanto, resta la domanda che ci facciamo tutti: quando riceveremo finalmente solo le chiamate che davvero vogliamo ricevere?