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Editoriale

CERCHIOBOTTISMO

3 OTTOBRE 2O18
Venticinque anni fa, fu lui, Antonio Di Pietro, il “magistar” di Tangentopoli a ridare ruolo ad una parola ed un concetto, che noi giornalisti abbiamo coniato per sintetizzare azioni non esclusivamente legate alla costruzione ed al mantenimento dei nobili contenitori per il vino, a volte ottimizzato ed a volte reso pessimo dalla essenza delle doghe o dalla ruggine del ferro. Insomma, dare un colpo al cerchio ed uno alla botte per mantenere un insieme di elementi compatibili quasi per magia, quella appunto nelle corde del mastro bottaio. Ecco, l’impressione che si ricava da quanto ci sta accadendo intorno è che ci sia una improvvisa proliferazione di artigiani della qualità, probabili e improbabili esperti di cerchi come di botti, che si stanno dando da fare per aggiustare a misura la manovra economica, che orientano a misura lo spread, che sbozzano il commissariamento ad hoc per il Ponte disastrato a Genova, che danno una gragnuola di avvisi al Ministro dell’Interno e mandano ai domiciliari il Sindaco di Riace, per storie diversamente virtuose sulla questione migranti… Dunque, il problema da affrontare e risolvere qual è, se non quello della chiarezza delle leggi e dei ruoli, se non quello del buon senso? E’ abbastanza ridicolo, se non paradossale che l’Europa comunitaria si fondi su regole che agevolano sostanzialmente l’economia da usura e che gli algoritmi di questi flussi roventi di spread siano legati agli umori degli analisti finanziari, piuttosto che dei politici, ovviamente sempre l’un contro l’altro armati. Questo significa che qualcuno tenterà di arginare il consenso ai populisti con ogni mezzo e qualcun altro, accusato di dilettantismo, cercherà di tirare a lungo, di resistere su posizioni da “infrazione” sino alla vigilia del voto europeo, previsto tra il 23 e il 26 maggio del prossimo anno. E’ chiaro che il cerchiobottismo si farà sempre più sentire e i colpi saranno sempre più pesanti e pressanti per i prossimi otto mesi, poi ci sarà chi farà festa e chi andrà a casa, lasciando le botti sfasciate e inservibili, con le doghe buone per il fuoco e i cerchi utili per magie perverse.
                                                                                                                                                               Ruggero Alcanterini

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