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Auto ibride nelle ZTL di Roma: la sentenza che potrebbe cambiare tutto

Le Auto ibride nella ZTL di Roma sono un caos: arriva la sentenza che può cambiare completamente tutto

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Auto ibride nelle ZTL di Roma: la sentenza che potrebbe cambiare tutto (Ansa Foto) – lecodellitorale

Ti sei mai chiesto se con la tua auto ibrida puoi davvero entrare nelle ZTL di Roma senza problemi? Se pensi che basti avere un’auto ecologica per evitare multe e passare tranquillo, potresti scoprire che le cose non sono così semplici. Ma ora, una sentenza del Giudice di Pace potrebbe far crollare questo muro di regole – e le sue conseguenze non si fermano alle sanzioni annullate.

Una multa dietro l’altra, poi il colpo di scena

L’avvocato romano Sebastiano Russo ha fatto quello che molti automobilisti sognano ma non hanno mai avuto il coraggio di tentare: ha impugnato quattro multe ricevute per essere entrato con la sua auto ibrida nelle zone a traffico limitato della Capitale. La sua arma? L’articolo 7, comma 9-bis del Codice della Strada, che – nero su bianco – non distingue tra veicoli elettrici e ibridi. In pratica, per la legge, le due tipologie dovrebbero godere dello stesso trattamento.

Il Giudice di Pace Dario Bonamano gli ha dato ragione, annullando circa 400 euro di sanzioni e condannando il Comune di Roma anche alle spese legali. La decisione ha aperto un varco che ora rischia di allargarsi. Russo ha già ricevuto molte segnalazioni da altri automobilisti nelle stesse condizioni e sta pensando a una class action. Un vero boomerang per l’amministrazione, che potrebbe trovarsi a gestire migliaia di ricorsi.

Il nodo della registrazione e la risposta del Comune

Chi ha un’auto elettrica lo sa: per entrare nelle ZTL basta registrare la targa online. Con le ibride, invece, Roma Capitale ha imposto delle restrizioni, prevedendo solo accessi a pagamento, seppur con uno sconto del 25%. Ma secondo Russo, questo sistema è inefficiente e soprattutto illegittimo, perché in contrasto con la legge nazionale.

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Il nodo della registrazione e la risposta del Comune (Ansa Foto) – lecodellitorale

L’assessorato alla Mobilità, da parte sua, difende la propria linea: sostiene di non poter modificare la tariffazione attuale a causa di una circolare del MIT del 2022. In pratica, finché non sarà approvato un decreto attuativo aggiornato, i Comuni – Roma inclusa – sarebbero vincolati alle regole attuali.

E aggiunge: se le auto ibride avessero accesso libero, ci sarebbe una “proliferazione incontrollata” di veicoli nel centro città. Un rischio che nessuno vuole correre, considerando che oggi si contano già oltre 250.000 autorizzazioni attive tra gratuite e a pagamento.

Quale futuro per le ibride nel centro storico?

La questione non è solo legale. È anche sociale, urbana, e profondamente politica. Il centro di Roma sta cambiando: meno spazio per le auto, più attenzione alla sostenibilità e alla qualità dell’aria. Ma allora perché il Codice della Strada garantisce certi diritti se poi vengono “filtrati” a livello comunale? E cosa succede alle persone che hanno acquistato un’auto ibrida proprio per avere più libertà?

Il Comune, intanto, sembra non voler fare marcia indietro. Ha specificato che non sono previsti rimborsi per le multe già pagate, ma si possono ancora impugnare quelle in corso. Intanto Russo continua a ricevere sanzioni e a impugnarle – una dopo l’altra. Sarà il primo passo verso una rivoluzione delle regole o solo un caso isolato che si spegnerà tra le aule dei tribunali?

Di sicuro, questo episodio accende un faro su un nodo normativo che riguarda migliaia di cittadini. E fa venire spontanea una domanda: se la legge dice una cosa e l’amministrazione ne applica un’altra, da che parte deve stare il cittadino?

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