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Smart working: dal primo settembre tornerà l’accordo individuale sostituendo le norme previste realizzate durante la Pandemia

I datori di lavoro non dovranno più comunicare l’adesione all’accordo per il lavoro dipendente per dipendente, ma sarà lo stesso a comunicarlo

Novità importanti per i lavoratori che durante l’emergenza Covid-19 hanno usufruito dello Smart working. Dal primo settembre tornerà l’accordo individuale sostituendo le norme previste realizzate durante la Pandemia. A causa di questa emergenza mondiale, il lavoro è stato rivoluzionato e grazie allo Smart working molti cittadini hanno potuto proseguire le attività da casa.

Secondo quanto decretato dalla Gazzetta Ufficiale, e firmato dal ministro del lavoro Andrea Orlando, da settembre i datori di lavoro non dovranno più comunicare l’adesione all’accordo per il lavoro in smart working dipendente per dipendente, ma sarà lo stesso a comunicarlo.

Coloro che non aderiranno a tale accordo dovranno lavorare in presenza e non più in Smart working. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha specificato che nel decreto ci sarà la riformulazione dell’articolo 23 della legge del 22 maggio 2017 sostituendo il precedente obbligo di comunicazione dell’accordo individuale. Tale situazione è il primo passo per rispondere ad una specifica richiesta realizzata dalle parti sociali all’interno nel Protocollo Nazionale sul lavoro.

Inoltre il decreto prevederà che il datore debba comunicare via telematica i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e cessazione delle prestazioni di lavoro in Smart working. Questa semplificazione è nata per snellire le procedure per i datori di lavoro non aggravando sugli adempimenti amministrativi non necessari.

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