Lo sciopero dei treni in programma il 23 maggio rende tutto caotico: in crisi i pendolari, ecco tutte le info utili

Hai già controllato l’orario del treno per venerdì mattina? Se non lo hai ancora fatto, forse è il caso di dare un’occhiata. Il prossimo 23 maggio potrebbe trasformarsi in un venerdì nero per i pendolari: dalle 1:00 di notte fino alle 23:59, è previsto uno sciopero nazionale che coinvolgerà il personale del gruppo FS Italiane, compresi Trenitalia e Trenitalia Tper.
E questa volta non si parla di agitazioni locali o settoriali: lo stop sarà su scala nazionale, organizzato dalle sigle autonome e dalla assemblea nazionale Pdm/Pdb di FS. Originariamente lo sciopero era stato fissato per sabato 17, ma è stato spostato per rispetto alla prima messa di papa Leone XIV, su invito della Commissione di garanzia. Un gesto raro, ma che ha solo posticipato i disagi.
Chi ha già acquistato un biglietto e preferisce evitare il caos può scegliere tra due strade: chiedere il rimborso oppure riprogrammare il viaggio in condizioni simili. Per i treni regionali, la richiesta di rimborso va fatta entro le 24:00 del 22 maggio.
Se invece hai prenotato un Intercity o una Freccia, puoi rinunciare al viaggio e ottenere il rimborso fino all’orario di partenza previsto. Per farlo, ci sono varie opzioni: si può andare in biglietteria, chiamare il call center oppure compilare il modulo online disponibile sul sito Trenitalia.
Sciopero dei treni, le fasce garantite: ecco quali sono
Chi preferisce riprogrammare il proprio tragitto può farlo, a condizione che ci siano posti disponibili su un treno alternativo. In ogni caso, sono garantiti i servizi essenziali durante le fasce orarie 6-9 e 18-21, come previsto dalla legge nei giorni feriali.

Gli orari dei treni garantiti si trovano sia sull’orario ufficiale che su www.trenitalia.com. Per qualsiasi dubbio, Trenitalia ha attivato anche un numero verde gratuito: 800 89 20 21.
Non è la prima volta che uno sciopero scuote le giornate dei viaggiatori, ma ogni volta è come se ce ne dimenticassimo. Si parte con l’idea che “tanto qualcosa si muoverà”, e si finisce per passare ore ad aspettare annunci in stazione. Ma stavolta la portata dell’evento è ampia e ben strutturata.
Persino l’assemblea nazionale dei dipendenti FS parteciperà allo stop, seppur in forma limitata (dalle 9 alle 17). Questo fa capire quanto il malcontento interno sia diffuso e trasversale. Ma viene da chiedersi: siamo di fronte a un gesto estremo o a un nuovo segnale d’allarme sullo stato del trasporto ferroviario in Italia?
Mentre si cerca di gestire l’imprevisto tra chat di gruppo, app per la mobilità alternativa e cambi di programma dell’ultimo minuto, rimane la sensazione che – per quanto il diritto allo sciopero sia fondamentale – serva un dialogo più stabile tra lavoratori, aziende e viaggiatori. Perché se ogni treno che salta è un disservizio, ogni protesta non ascoltata rischia di diventare routine. E tu, come ti stai organizzando per venerdì?