“Quando abbiamo recentemente appreso la notizia che verranno messi a dimora 2500 alberi nella Capitale, dopo la gara indetta alla fine del 2019, siamo stati soddisfatti. Meglio tardi che niente, certo è bene ricordare come l’intervento avviene a fine consiliatura della Sindaca Raggi, dopo che per 5 anni le alberature e gli spazi verdi sono stati completamente dimenticati. Come non vi sono stati programmi di nuove piantumazioni, né vi è stato un concreto intervento per la presenza della Toumeyella parvicornis, la cocciniglia tartaruga che ormai interessa l’80% dei Pinus pinea, circa 120.000 esemplari, mettendo a rischio ben un terzo del totale delle alberature presenti nella Capitale”.
E’ quanto dichiarano in una nota Piergiorgio Benvenuti, responsabile della Consulta Ambiente di Forza Italia a Roma e Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale e Cinzia Caruso Responsabile del Dipartimento Difesa e salute degli animali di Ecoitaliasolidale.
“Certamente sono stati sbagliati i tempi, infatti gli interventi che stanno per essere eseguiti in questo momento, come ad esempio a Villa Glori, creano un ulteriore problema, le manutenzioni arboree sono partite in una stagione sbagliata, sia per il ciclo vitale degli alberi, ma anche perché a primavera si sviluppa la nitificazione di alcuni tipi di uccelli. Conservazione normata dalla Direttiva Europea 147/2009, oltre ad essere in violazione proprio del regolamento comunale che vieta potature su suolo pubblico che possano danneggiare o rimuovere nidi, ai sensi dell’articolo 49 del “Regolamento sulla tutela degli animali” del Comune di Roma”. “E’ bene ricordare che la natura non si adegua ai ritardi politico-amministrativi. Auspichiamo la massima attenzione –proseguono Caruso e Benvenuti- sia per salvare gli alberi che in questo momento stanno per essere abbattuti, ma che potrebbero benissimo essere curati e salvati o per potature estreme, le cosiddette capitozzature, per non uccidere, ferire o distruggere nidi, stando attenti sia al patrimonio ambientale della Capitale, già fortemente compromesso, sia per difendere la biodiversità”.