Roma, il fenomeno dei femminicidi è sempre più dilagante: l’iniziativa contro questi delitti nel Municipio VII

Nel cuore del Municipio VII di Roma, precisamente al civico 93 di viale Furio Camillo, è stata recentemente affissa una locandina che non passa inosservata. Il suo logo, rappresentante un pugno bloccato da una mano aperta, accompagna il messaggio “Ask Angela” (“Chiedi se c’è Angela”) – un’iniziativa che sta prendendo piede in diversi municipi romani, ispirata da una campagna nata oltreoceano.
La campagna “Ask Angela”: un gesto di aiuto per le donne
La campagna “Ask Angela” ha come obiettivo quello di creare uno spazio sicuro per le donne vittime di violenza. In pratica, se una donna si trova in una situazione di pericolo, può chiedere aiuto utilizzando una semplice frase in codice: “Chiedi se c’è Angela”.
Gli esercenti che aderiscono a questa iniziativa sono chiamati a contattare il numero antiviolenza 1522, il 112 o uno dei centri antiviolenza per prestare immediatamente supporto alla donna in difficoltà. La proposta, promossa dalla consigliera M5s Stefania Balsamà, è stata approvata dal Municipio VII nell’ottobre del 2023. Tuttavia, nonostante l’entusiasmo iniziale, ad oggi solo uno dei tanti esercizi commerciali della zona ha scelto di aderire al progetto.
Un’iniziativa che punta alla sensibilizzazione e al supporto
La locandina affissa al bar di Viale Furio Camillo, 93, rappresenta un segnale positivo per tutta la comunità. Questo esercizio commerciale è infatti il primo a rendere visibile il simbolo di “Ask Angela”, anche se l’iniziativa non ha ancora raggiunto il numero sperato di adesioni.

L’M5S del Municipio VII, con il sostegno di alcuni attivisti locali, sta cercando di far crescere la rete di attività che supportano la campagna. L’obiettivo è di sensibilizzare gli esercenti della zona e renderli parte attiva nel contrasto alla violenza di genere, una piaga che sembra non arrestarsi.
Un impegno che va oltre la politica
La campagna “Ask Angela” non è solo un’iniziativa politica, ma anche un gesto simbolico che rappresenta un impegno concreto per la sicurezza delle donne. La consigliera Balsamà, purtroppo scomparsa prematuramente nel 2024, aveva manifestato un grande interesse per il tema della violenza di genere, arrivando a intitolare una sala del Municipio proprio a suo nome. Un ulteriore segno di quanto il tema della sicurezza e della protezione delle donne fosse centrale per lei.
Il bar che ha deciso di aderire alla campagna è lo stesso che ospita l’albero dedicato alla memoria di Stefania Balsamà. Un piccolo, ma significativo gesto che richiama l’impegno delle istituzioni locali nel voler fare di più per le donne che, purtroppo, continuano a subire violenza nelle nostre città. Questo esempio di solidarietà, però, deve restare un punto di partenza: sono molte le attività che ancora non hanno aderito, e la speranza è che altre decidano di seguire il buon esempio.
Un passo in avanti, ma molto resta da fare
Nonostante l’avvio della campagna e l’approvazione della mozione, la strada per una vera e propria mobilitazione del territorio è ancora lunga. Le adesioni tardano ad arrivare e la sensazione che qualcosa stia ancora bloccando l’azione concreta è forte. La politica locale si è mostrata divisa, e mentre da una parte si promettono azioni per favorire l’adesione, dall’altra sembra esserci una certa reticenza a spingere con forza su un tema tanto delicato e urgente.
Il primo passo però è stato fatto, e la visibilità che la campagna sta acquisendo, seppur lentamente, dimostra che il cambiamento è possibile. Il tempo, forse, sarà l’alleato migliore per far crescere una rete di supporto capillare, che possa diventare un punto di riferimento per tutte le donne in difficoltà. La domanda che rimane, però, è: riusciremo a vedere più adesioni nella nostra città? Lottare contro i femminicidi non è solo una questione di sensibilizzazione, ma anche di azioni concrete da parte di tutti: istituzioni, commercianti e cittadini.
In un’epoca in cui la violenza di genere è un problema sempre più urgente, iniziative come “Ask Angela” rappresentano una speranza, ma non basta. È il momento di fare di più e di coinvolgere ogni singola parte della comunità. Il tempo per agire è ora.