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Morte Papa Francesco, chiusa la tomba: domani i funerali, i numeri pazzeschi

Morte Papa Francesco, è stata chiusa la bara e domani si celebreranno i funerali del Pontefice: i numeri pazzeschi per il Santo Padre

Chiusura bara Papa Francesco
Morte Papa Francesco, chiusa la tomba: domani i funerali, i numeri pazzeschi (Ansa Foto) – lecodellitorale

È calato il sipario sull’omaggio pubblico a Papa Francesco. Poco prima delle 17:00 di oggi, le porte della basilica di San Pietro sono state chiuse ai fedeli: non è più possibile rendere omaggio alla salma. Tre giorni intensi, di pellegrinaggio e preghiera, che hanno visto un fiume ininterrotto di persone attraversare la navata centrale per un ultimo saluto a Jorge Mario Bergoglio. In totale, circa 250.000 fedeli si sono raccolti davanti al feretro, secondo i dati diffusi dalla Sala Stampa Vaticana.

Ora, con le transenne smontate e i banchi rimossi, San Pietro si prepara a vivere uno dei momenti più solenni e intimi: il rito della chiusura della bara, previsto per le 20:00, a porte chiuse. A presiederlo sarà il cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa.

La bara resterà nella basilica durante la notte, in attesa della messa solenne di domani, sabato 26 aprile, alle ore 10:00 in piazza San Pietro. Sarà il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, a guidare la cerimonia, davanti a 160 delegazioni internazionali e una folla prevista di circa 200.000 persone.

Da Pio XII a Giovanni Paolo II: quando l’addio al Papa diventa un evento globale

La storia recente ci ha abituato a saluti che vanno ben oltre il cerimoniale religioso. I funerali dei Papi sono diventati eventi che muovono folle, cuori e ricordi. Basti pensare a Papa Giovanni XXIII: nel 1963 circa 3 milioni di fedeli passarono davanti alla sua salma in poco più di una settimana. Un’affluenza straordinaria, mai vista prima.

L'omaggio alla salma di Papa Francesco
Da Pio XII a Giovanni Paolo II: quando l’addio al Papa diventa un evento globale (Ansa Foto) – lecodellitorale

Anche nel caso di Giovanni Paolo II, l’affetto popolare si trasformò in qualcosa di monumentale. Dal 4 all’8 aprile 2005, oltre 3 milioni di persone fecero la fila — lunga fino a 5 chilometri — per un ultimo saluto. Le attese superarono le 20 ore, e il 6 aprile si registrò il picco, con l’accesso alla basilica chiuso anticipatamente. Il funerale fu seguito in piazza da 300.000 persone e, grazie ai maxischermi, da altri 2 milioni di fedeli dislocati nelle aree limitrofe di Roma.

Numeri importanti anche per Papa Benedetto XVI: tra il 2 e il 4 gennaio 2023 circa 195.000 persone visitarono la sua salma. Il giorno successivo, 50.000 parteciparono alla cerimonia presieduta da Papa Francesco. È anche grazie a questi confronti che si comprende la portata e la risonanza mondiale di questi momenti, che intrecciano fede, emozione e storia.

Un addio che parla al cuore del mondo

Il commiato a Papa Francesco si inserisce dunque in una lunga tradizione di partecipazione collettiva, ma con una sua cifra unica. Il primo Papa gesuita, il primo latinoamericano, il Pontefice che ha scelto il nome di San Francesco, simbolo di umiltà e prossimità, lascia ora una memoria viva nella basilica che ne ha custodito il silenzio e le parole più forti.

La messa di domani, con le sue liturgie e i suoi simboli, sarà molto più di un rito. Sarà lo specchio di un pontificato che ha voluto dialogare con i confini, con la sofferenza, con le periferie. E anche se l’ultimo saluto pubblico si è concluso, resta la domanda che aleggia tra i fedeli e non solo: quanto resterà, di Francesco, nel cuore della Chiesa e nel mondo?

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