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RICORDANDO LA STRAGE DI MONACO 1972

15 GIUGNO 2016
Credo si debba fare una attenta e seria riflessione morale, fuori dagli schemi che vedono i governi troppo legati a interessi politico-economici a volte inconfessabili, ma intuibili, se non evidenti.
Si tratta di capire che l’esecuzione degli atti di terrorismo, specie nel contesto di eventi particolari, pacifici e nei confronti di persone inermi rappresentano quanto di più riprovevole e di per ciò stesso detonante dal punto di vista mediatico. Una forma estrema di ricatto volta ad ottenere contropartite o modificare equilibri interni e internazionali, a mettere in moto ed alimentare attività destinate al lucro, con beneficio dei burattinai. Uno per tutti, voglio ricordare il massacro del 5-6 settembre 1972 ai Giochi Olimpici Monaco. Credo che quella vicenda dovrebbe essere riletta con molta attenzione, perché appare come la madre di tutti gli atti successivi di terrorismo, il cui acme è rappresentato dall’attacco alle Torri Gemelle di New York l’11 settembre 2001. Possibile che non si voglia accettare l’dea che organismi internazionali pressoché pleonastici, oggi con connotazioni onorifiche e consulenze superpagate, non debbano e non possano occuparsi seriamente di chi promuove, finanzia ed agevola attività che, ripeto, vede gli esecutori materiali dei crimini terroristici come ultimo anello di una catena, che porta molto in la e molto in alto. Una volta per tutte,. che siano messe fuori dal cesto le mele marce e non mi riferisco a orientamenti religiosi o di tradizione o di costume, ma di leadership ad orientamento criminale. Ogni atteggiamento incerto, comportamento dubbio, defilamento strategico, ancorché azioni di guerra contro nemici di comodo hanno finora determinato una accelerazione della catastrofe globale, perché è dietro lo schermo emotivo degli eventi di terrorismo, che si celano i peggiori veri interessi della parte perversa degli abitanti del Pianeta, ritardando e ridicolizzando le scelte necessarie per la sopravvivenza della nostra umanità, sempre più fragile, surriscaldata ed avvelenata da un clima ormai impossibile, violentato dagli interessi e dai sentimenti peggiori.
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