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IL “POTERE SOFFICE” DE IL VOLO

La lingua, veicolata attraverso la musica, ha una capacità seduttiva senza uguali e può aiutare ad accrescere l’attrattività ed il prestigio di una nazione nel mondo. Per questo motivo è chiamata “soft power” (potere soffice), riferito alla sua capacità di attrarre, ricevere consensi, migliorare reputazione e desiderabilità senza bisogno di essere una grande potenza economica o militare. Gli americani lo hanno capito da tempo e, per questa ragione, sostengono con determinazione i loro artisti. Gli inglesi non sono da meno e la regina Elisabetta ha nominato baronetti numerosi cantanti quali i Beatles, Mick Jagger, Elton John e Tom Jones per il loro importante contributo nel diffondere la musica, la lingua e la cultura inglese nel mondo.

Il nostro paese, al contrario, ha spesso dimostrato di essere incapace di riconoscere, sostenere e valorizzare le proprie eccellenze ed i propri talenti. Eppure, se oggi l’italiano è la quarta lingua più studiata al mondo buona parte del merito va attribuito alla nostra musica e al belcanto, un patrimonio culturale che il mondo ci invidia e che andrebbe preservato ed esaltato, mentre alcuni nostri critici e presunti esperti lo giudicano addirittura obsoleto, da tenere confinato nei teatri dell’opera. Luciano Pavarotti fu aspramente criticato dai puristi melomani per il suo progetto di portare la lirica nelle piazze e nei palasport, e solo oggi qualcuno gli riconosce il merito di averla fatta conoscere ed apprezzare dal grande pubblico anche straniero.

Negli ultimi anni, un trio di giovani cantanti italiani, Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto conosciuti come Il Volo, ha rilanciato con enorme successo il genere pop-lirico, introdotto da Pavarotti & friends e portato avanti da Andrea Bocelli. Tuttavia Il Volo ha una caratteristica in più rispetto ai suoi predecessori, la capacità di raggiungere un pubblico estremamente eterogeneo e trasversale, compresi in una fascia di età che va dai 5 agli 80 anni, e forse oltre. Questa peculiarità li rende un fenomeno eccezionale nel panorama musicale internazionale.

Siamo coscienti di essere un tramite importante per fare arrivare questa musica a tutti” hanno dichiarato i tre giovani in una recente intervista “ Una cosa è un tenore di 50 anni che canta queste canzoni all’opera, un’altra siamo noi che possiamo arrivare anche ai quindicenni e farli appassionare a questo genere. La sentiamo davvero come una responsabilità e lavoriamo duramente per onorarla“.

Al giorno d’oggi Il Volo è tra le poche realtà italiane ad aver raggiunto un successo planetario, i loro CD escono simultaneamente in più di 57 paesi e scalano subito i vertici delle classifiche dei dischi più venduti. Il loro tour mondiale “Notte magica: tributo ai tre tenori”, nato per ricordare lo storico concerto di Caracalla tenuto nel 1990 dai tenori José Carreras, Plácido Domingo e Luciano Pavarotti, ha collezionato concerti sold-out nei teatri più prestigiosi del mondo, tra cui il Radio City Music Hall di New York e la Royal Albert Hall di Londra, dove prima di loro solo sette artisti italiani avevano avuto il privilegio di esibirsi dalla sua inaugurazione nel 1871.

Il Volo conta più di 4000 fan club sparsi in ogni angolo del pianeta che si dedicano anche alla promozione del nostro paese, della nostra cultura e organizzano persino lezioni di italiano online attraverso i testi delle canzoni del loro repertorio. Non si contano i fan che dichiarano di studiare o di voler studiare l’italiano per comprendere e cantare le loro canzoni, e di quanti estendono l’ammirazione e l’amore per il trio a tutta l’Italia. Per non parlare delle centinaia di fan d’oltreoceano, e di altre nazioni europee, che vengono ogni anno nel nostro paese solo per assistere ai loro concerti, favorendo quindi anche il turismo.

Il Volo è certamente una brillante operazione di marketing che risponde alla grande domanda d’Italia che c’è nel mondo ma è diventato anche un efficace strumento di promozione del nostro paese. Intento esplicitato più volte dai componenti de Il Volo: “Il nostro sogno è di far conoscere al mondo la bellezza della nostra musica, della nostra cultura e del nostro paese”. E ci sono riusciti. Perché questi tre giovani talenti non diffondono solo la nostra musica ed il belcanto ma incarnano tutto ciò che rappresenta l’essenza dell’italianità tanto apprezzata e ammirata dagli stranieri, esprimono la parte migliore dell’Italia, quella che riesce ad affermarsi grazie al talento, alla dedizione e all’impegno.

 

 

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