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Pomezia: continua la protesta dei lavoratori Ceva dal 1 gennaio 2023 senza lavoro

Sta diventando sempre più ingestibile la situazione nel sito di CEVA per la commessa TIM, nel territorio di Santa Palomba (Pomezia), nel quale, nella giornata del 20 novembre 2022, i lavoratori hanno incrociato le braccia per la seconda volta nelle ultime due settimane.

La vicenda, come spesso succede, è la degenerazione sugli affidamenti degli appalti per i quali, moltissimi gruppi importanti, hanno insistentemente e scientemente aggiudicato gare a ribasso, con clausole sociali per la garanzia occupazionale del personale totalmente assenti, che hanno e stanno incidendo sulla stabilizzazione dei contratti, alimentando la precarietà, lavorativa e sociale.

“La Società CEVA, ha perso l’appalto dei servizi TIM, di cui noi abbiamo portato avanti con puntualità e competenza da moltissimo tempo le attività – racconta una lavoratrice – a favore di Poste Italiane, che trasferirà la lavorazione presso la Società SDA nell’unità produttiva di Bologna, quindi, dal primo gennaio 2023, saremo senza lavoro, stipendio e dignità, che dovrebbe esservi garantita, avremo famiglie, figli o figlie, che non saremo in grado di sostentare economicamente”

“Siamo alla seconda giornata di protesta – prosegue un altro lavoratore – in continuità con quello avvenuto 11 novembre, di 3 ore fine turno e siamo purtroppo sicuri che ce ne saranno altri, in quanto nella giornata di venerdì 18 novembre, al tavolo di trattativa, le soluzioni che l’azienda ci ha proposto, sono palesemente inadeguate e non includono il ritiro della procedura di licenziamento. Siamo quindi disposti a continuare la nostra protesta anche sotto la sede centrale di TIM o di Poste Italiane, oppure presso la Regione Lazio, affinché le Società o le istituzioni si prendano carico del disagio che le circa 100 famiglie tra qualche giorno subiranno”

“Le commesse che Ceva perde – Continua il Segretario Filt CGIL Roma Sud Castelli Stefano D’ Andrea – le farà Poste Italiane a Bologna, quindi in un altro territorio, rendendo ulteriore la perdita di volumi su Pomezia Santa Palomba, con una conseguente riduzione di lavoro e lavoratori/ci. Questa procedura la FILT CGIL Roma Lazio la contesta con forza, perché il nuovo fornitore (Poste Italiane), non partecipa ai tavoli sindacali, non vuole applicare l’articolo 42 del CCNL trasporto merci e logistica, relativo alla clausola sociale, messa a garanzia occupazionale, mentre per noi tutti i lavoratori dell’impianto, diretti e indiretti, devono rientrare in un contesto di cambio appalto e quindi nella procedura di assunzione al nuovo soggetto appaltatore. Quindi l’assenza del nuovo soggetto, nel tavolo delle trattative sta creando dei problemi che come FILT CGIL contrasteremo in tutte le maniere che riterremo necessarie.

“Oggi siamo alla seconda giornata di sciopero, sappiamo che c’è una vertenza in atto, tutti i lavoratori sono a rischio occupazione, Ceva ha aperto una procedura di licenziamento collettivo, siamo qui per protestare e segnalare che non è possibile fare delle gare di appalto senza tener conto dell’occupazione dei lavoratori. In questo frangente TIM ha affidato il servizio a Poste Italiane, che lo farà fare a SDA nella sede di Bologna, quindi in un altra ragione a lunga distanza, senza la copertura della clausola sociale e quindi i lavoratori sono stati messi sotto procedura di licenziamento collettivo. La FILT CGIL ha avviato una serie di trattative, la prossima sarà il 1 dicembre, che chiediamo sia fatta in presenza perché le altre già affrontate per il licenziamento collettivo, sono state fatte in maniera telematica, che riteniamo per questi specifici e delicati casi, non adeguata, quindi ci dovremmo veder e presso la sede di UNINDUSTRIA, e dove ci auspichiamo che siano presenti tutte le aziende di cui i lavoratori hanno bisogno di essere ricollocati, perché non è possibile lasciarli a casa senza un lavoro, specialmente visto che il lavoro ci sarà è soltanto un trasferimento di attività, ma non segue un trasferimento e una risoluzione per queste lavoratrici e lavoratori, che si troveranno a rischio per loro e per le loro famiglie. Quindi il 1 dicembre proveremo di nuovo a discutere con Ceva della loro ricollocazione, dopo di chè andremo avanti con la NS vertenza, chiediamo una convocazione dalla Regione Lazio perché per noi è importante che la Regione prenda atto che c’è una crisi di un azienda e di un segmento produttivo ed è una crisi che riguarda anche una perdita occupazionale della REGIONE LAZIO. Conclude la Segr.ra Regionale FILT CGIL Roma Lazio Valeria Mizzau.

La camera del lavoro di Pomezia da sostentamento è solidarietà alla vertenza dei lavoratori con la seguente nota:

La Cgil Camera del Lavoro Pomezia Castelli è al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della Ceva Logistics che anche oggi hanno incrociato le braccia, scioperando, contro la decisione aziendale di aprire una procedura di licenziamento collettivo.

Quello di Santa Palomba è un sito di eccellenza ed è necessario che l’azienda si faccia carico della salvaguardia dei livelli occupazionali mettendo in campo tutti gli strumenti contrattualmente possibili, alternativi al licenziamento, che garantiscano la ricollocazione e la continuità occupazionale di tutti.

Il territorio di Pomezia da anni registra l’abbandono di tanti marchi industriali, la chiusura di siti tradizionali anche artigianali, la crisi di imprese commerciali, del settore alberghiero e del turismo, ma fin tanto che non si risolvono i problemi legati alla rete stradale del tutto vecchia e inefficiente, al collegamento della stazione ferroviaria e il terminale intermodale con la rete autostradale e non si decide di investire sulla digitalizzazione e sull’innovazione, fin a che non si entra nell’ottica di fare “sistema”, sarà difficile che gli imprenditori tornino ad investire sul nostro territorio, creando così buona occupazione.

Segreteria CDLT Cgil Roma Sud Pomezia Castelli

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