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Piper chiuso per 15 giorni: la movida romana si ferma, di nuovo

Piper, arriva la nuova chiusura per lo storico locale di Roma: stop alla movida, ecco il motivo della decisione

Auto della Polizia
Piper chiuso per 15 giorni: la movida romana si ferma, di nuovo (Ansa Foto) – lecodellitorale

Quante notti ha vissuto, quanti ricordi ha lasciato dietro quella sua insegna vintage? Il Piper non è solo un locale: è un simbolo. Eppure, per la seconda volta in pochi mesi, le luci di via Tagliamento si spengono. La notizia è ufficiale: il locale storico della movida romana resterà chiuso per i prossimi 15 giorni, dopo un nuovo provvedimento della questura.

Non è la prima volta. Già a novembre erano scattati i sigilli, quando il questore aveva sospeso la licenza per gravi problemi legati all’ordine pubblico e alla sicurezza. Una chiusura pesante, che sembrava un punto di svolta. Invece, nonostante gli sforzi dichiarati dalla proprietà e una collaborazione definita “attiva” con le autorità, i fatti parlano chiaro. Da dicembre a oggi, ogni fine settimana è diventato una scommessa per le forze dell’ordine: contusi, feriti, ambulanze e pattuglie. Un “bollettino” che ha convinto la questura a intervenire di nuovo.

Una sequenza di episodi gravi: la situazione è degenerata

I dati raccolti dal II distretto Salario Parioli sono inquietanti. Sei episodi violenti gravi solo nei primi cinque mesi dell’anno. L’ultimo, particolarmente brutale, ha coinvolto un ventenne aggredito fuori dal locale, con una prognosi di 20 giorni per la frattura delle ossa nasali. Ma non è stato un caso isolato.

Ragazzi in discoteca
Una sequenza di episodi gravi: la situazione è degenerata – lecodellitorale

A Capodanno, qualcuno ha spruzzato spray urticante all’interno della sala: serata finita con l’evacuazione in strada di decine di persone, tra urla e panico. Nessuno si è fatto male seriamente, ma il segnale è stato forte.

La questura parla apertamente di un pattern che si ripete: “Molti degli episodi sembrano riconducibili all’abuso di alcol da parte dei frequentatori”. Una frase che, letta così, sembra quasi una sentenza. L’atmosfera del Piper – quella che ha fatto la storia – oggi sembra fuori controllo.

L’identità del locale, un tempo culla di musica e sperimentazione, rischia di essere travolta da un presente difficile da gestire. E nonostante gli sforzi dichiarati dalla gestione, il rischio che il nome Piper venga ormai accostato a “problemi di sicurezza” è concreto.

Un simbolo sotto pressione: cosa resta del mito?

Non è facile accettarlo. Per chi a Roma è cresciuto tra le mura del Piper Club, vedere quella serranda abbassata è un colpo al cuore. Parliamo di un pezzo di storia, di un luogo che ha ospitato i Beatles, Patty Pravo, Renato Zero. Un club che ha definito generazioni e che ha sempre saputo reinventarsi, fino a diventare punto di riferimento della movida capitolina. Ma oggi qualcosa sembra essersi rotto. La cultura del divertimento spensierato è stata sostituita da un clima troppo spesso segnato da eccessi, tensioni e violenza gratuita.

Ora il locale dovrà restare chiuso per 15 giorni. Pochi, forse, ma sufficienti per riflettere – e per capire se ci sono ancora le condizioni per continuare su questa strada. Perché una cosa è certa: senza sicurezza non c’è musica che tenga. La città può ancora permettersi di perdere un posto così?

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