Per la madre di Pamela “non si può più permettere che altre donne vengano violentate e massacrate da individui liberi di agire e organizzarsi di fronte a uno Stato che sta perdendo la sua capacità di intervento serio e tempestivo. Non si può – ha affermato Verni in un’occasione precedente – insegnare ai nostri giovani che la crudeltà, la violenza e la criminalità siano la normalità e non siano puniti a dovere. Mi aspetto che la giustizia faccia il suo lavoro per difendere i diritti fondamentali dell’uomo. Pamela merita di averne una definitiva e piena”. L’omicidio della 18enne era stato confermato dalla Corte di Cassazione con una condanna all’ergastolo per Oseghale. Tuttavia, la suprema corte ha annullato la sentenza d’appello con riferimento al reato di violenza sessuale, disponendo su questo un appello bis che si terrà a Perugia.
Una notizia che ha spinto Verni a rivolgersi direttamente alle massime cariche dello Stato. In una lettera inviata lo scorso 17 novembre, indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, la madre di Pamela chiedeva, infatti, di essere ricevuta. “Sono passati quasi 5 anni da quando mia figlia, Pamela Mastropietro è stata violentata, uccisa, scuoiata, smembrata, fatta a pezzi, lavata con la candeggina, messa in 2 trolley e lasciata sul ciglio di una strada da individui appartenenti a un’organizzazione criminale, e ancora giustizia deve essere fatta”, scriveva Verni.
L’incontro di ieri in via Arenula è stato preceduto dal colloquio con il consigliere del Capo dello Stato, avvenuto lo scorso 21 novembre al Quirinale. “Il consigliere del presidente Mattarella ha visto con i propri occhi le foto di quanto è stato fatto a mia figlia Pamela e mi ha espresso vicinanza ricevendo anche il dono destinato al presidente: la maglietta benedetta col volto di Pamela nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Sono fiduciosa nell’evolversi degli eventi e mi sento accompagnata da tutti loro in questa battaglia”, ha concluso Verni.