Di Ruggero Alcanterini
LA SHOAH E GLI IPERBOREI DEL RING – Pensavo di aver concluso, che lo scavo intorno alla suggestiva “storia madre” di Gustavo Ansini si fosse esaurito e invece, ecco, una ultima sorpresa, una scoperta che mi ha davvero emozionato e il cui merito va sempre a quel mite e gentile custode dello Stadio delle Terme. Dunque, lui, Gustavo, in trasferta a Parigi, aveva appena fatto colpo , battendo Young Perez il 16 febbraio del 1935 e poi pareggiando con “Panama” Teofilo Al Brown il 9 marzo successivo, quindi vincendo di nuovo il 23 dello stesso mese contro Henry Sanchez: la “ville lumiere” aveva scoperto un potenziale nuovo idolo e bisognava sottoporlo ad una prova definitiva. il ruolo di “ultimo uomo” anti Gustavo fu affidato ad un altro grande talento di “scuola argentina”, di nome Kid Francis, ma (ecco la straordinaria novità) assolutamente italiano, nato a Napoli il 10 luglio del 1907, sotto il segno del leone. quali erano le vere generalita’ di “Kid Francis”, se non quelle, poco adatte per il ring, di Francesco Buonaugurio ? Bene, il 13 aprile, sempre del 1935, Kid-Francesco-Francis Buonaugurio batteva ai punti l’astro nascente Gustavo Ansini, appena venti giorni dopo dall’allarmante vittoria su Sanchez. Gustavo avrebbe poi continuato a combattere sui quadrati di mezza Europa e Sud America, prima di tornare a Roma sul finire del 1939, a guerra mondiale iniziata. Dunque, Kid Francis alias Francesco Buonaugurio era italiano, ma come il fratello minore “Guy Bonaugure”, anche lui pugile, aveva una appartenenza di fede ebraica che, come per il campione del mondo dei pesi piuma Victor “Young” Perez e l’altro ebreo romano “Lelletto” Leone Efrati ( reduce dalla vittoriosa trasferta americana contro contro Leo Rodak, in piena corsa per il “mondiale” dei piuma ) sempre nel 1939, significò essere arrestato dalle SS e tradotto nel lager di Aushwitz. La cosa che mi ha colpito alla bocca dello stomaco è stata quella di scoprire che questi ragazzi hanno avuto tutti l’orribile sorte di essere usati come animali da combattimento, anche nei campi di Dachau, Gusen e Monowitz, in base al perverso progetto di eliminazione dei campioni sportivi di origine ebrea. Max Nordau, all’inizio del novecento, nel congresso sionista di Basilea, aveva indicato la via per lo sviluppo di un movimento sportivo europeo, determinando il successo di atleti ebrei ai giochi olimpici di Stoccolma, Parigi, Anversa, Amsterdam, poi tutti oggetto particolare della persecuzione nazista. La sorte del nostro Kid Francis Buonaugurio fu dunque segnata dalle sue qualità di campione e dalla sua fede religiosa, ma al termine di una odissea degna di una rivisitazione filmica, com’è stato fatto per Young Perez, in Francia, con una importante opera uscita sugli schermi lo scorso anno. Francesco Buonaugurio, cui il magazine internazionale “the ring” aveva dedicato la copertina già nel 1931, tradotto nel 1940 ad Aushwitz, dopo aver disputato ben 134 combattimenti in carriera ( di cui 103 vittoriosi e soltanto 14 persi ) veniva costretto a combattere ed a vincere per sopravvivere nel lager. Quando nel 1943, ormai trentacinquenne, Francesco veniva ucciso ed arso nel forno crematorio, aveva traguardato l’incredibile numero di altri trecento match, sotto la minaccia delle armi. Credo che la figura davvero straordinaria di questo atleta italiano, campione dello sport e della sofferenza, meriti assolutamente di essere rivelata e ricordata. Per questo, inserisco a pieno titolo Kid Francis-Francesco Buonaugurio nella “Gladiatori Walk”, insieme a Leone “Lelletto” Efrati : li c’è già Gustavo Ansini, sorridente iperboreo, che li aspetta..