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L’editoriale del Direttore: POLVERI SOTTILI ?

Onestamente il dubbio sorge spontaneo. Ci stiamo guardando l’indice della mano sinistra sbaffato d’inchiostro e ignoriamo la mano destra impregnata di pece greca, impegnata nell’innescare fuoco amico. Beh, “fuoco amico” appare come un beffardo tragico eufemismo, ma tant’è, perché mentre noi con disagio appostiamo auto nuove di pacca con innumerevoli euro ai parcheggi di sgangherate metropolitane, schiere di autobus sparano asfissianti nuvolaglie ovunque nei centri interdetti dalle nostrane pubbliche autorità, mentre i signori australiani del carbon fossile invocano Giove Pluvio per arginare l’irreparabile, il rogo continentale che sta diffondendo ovunque il male, tutt’altro che sottile, generato da miliardi di alberi e vite arse, volate in atmosfera, globalizzando la catastrofe, tanto quanto quel che accadde per Santorini e Pompei, ma ancora di più in epoca storica recente con le mega esplosive eruzioni di Tambora, Krakatoa, Pelee, Nevado e Unzen. Ovvero tutti eventi naturali che cambiarono drasticamente il clima, imponendo oscurità e inverno agli umani, quasi punizione divina per colpe gravi a futura memoria, quelle di questo catartico inizio del Terzo Millennio, in cui la difesa dalla minaccia di urbane polveri sottili, paradossalmente lava le coscienze dei satrapi e degli incoscienti, pifferai magici di una umanità felice di scampare dalla padella, ignorando la brace…

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