La sicurezza del kitesurf? Non passa per il casco o per il giubbino salvagente. Meglio piuttosto puntare sulla nascita di una Federazione Italiana Kitesurf sotto il controllo del CONI e della FIV. Parola di Francesco Oppedisano, istruttore della Federazione Italiana Vela che da oltre dieci anni studia dinamiche e motivazioni alla base degli incidenti verificatisi praticando questo sport.
Non solo, che dire anche del kitesurf come volano turistico? In un paese come l’Italia con 8000 chilometri di coste e una spiccata vocazione marittima, potrebbe essere un valido attrattore.
Troppo spesso l’informazione dedica spazio al kitesurf proprio quando questo sport che punta sul mare e sul vento sfocia in fatti di cronaca nera piuttosto che in quella sportiva. Il kitesurf, infatti, è uno sport con dei rischi di incidente, se non si segue un progetto serio sulla sicurezza. Ecco il motivo della nuova proposta di Francesco Oppedisano, che ha dato vita ad un metodo di insegnamento incentrato sulla sicurezza nel neonato blog tematico www.artofkitesurf.com.
“Sono uno sportivo da 40 anni – afferma Oppedisano – e da 21 pratico e insegno kitesurf, uno sport di grande emozione, ma anche molto pericoloso perché si può imparare a praticarlo in poche ore, con grande superficialità e gravi conseguenze”.
Normalizzare l’istruzione del Kitesurf sotto l’egida diretta e ufficiale di CONI e FIV darebbe senz’altro maggiore sicurezza sulla preparazione degli istruttori, evitando anche la dispersione di risorse in corsi inadeguati. Inoltre, le potenzialità di questo sport potrebbero anche far crescere l’attrattiva delle coste italiane essendo spesso all’origine dell’esperienza di viaggio per un nutrito segmento turistico internazionale.
Francesco Oppedisano non vuole creare l’ennesima organizzazione o associazione, vorrebbe invece che sempre più persone si appassionassero a questo sport, praticandolo con metodi sicuri, dove la fortuna non deve giocare alcun ruolo, perché non ci sono incognite. A questo scopo il sito Artofkitesurf sostiene un metodo, ma è anche un luogo di incontro per analizzare tecniche, aspetti mentali, e dare suggerimenti.
“Bisogna considerare che un kite vola con cavi in Dacron a 24 metri che una volta in tensione potrebbero tagliare procurare delle ferite molto molto gravi”, afferma il maestro.