fbpx

Istituto Trafelli di Nettuno: la replica del Dirigente Scolastico alle accuse di mancato soccorso ad uno studente

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la versione del Dirigente scolastico dell’Istituto Trafelli di Nettuno relativamente all’articolo del 2 dicembre u.s.

In riferimento al vs. articolo del 2 dicembre c.a. “Nettuno: minore si sente male a scuola ma a chiamare i soccorsi ci pensano i genitori” che riportava una versione di quanto avvenuto presso il nostro Istituto Luigi Trafelli di Nettuno, ci riteniamo in diritto di difendere la Nostra posizione e contestare quanto riferito dai genitori.

Il Dirigente scolastico, prof.ssa Sabrina Zottola dichiara quanto segue: “Sono chiamata a chiarire in prima persona che non vi è stata alcuna mancanza da parte della nostra istituzione sulle modalità ottemperate dal primo soccorso. Da sempre il nostro agire è volto al benessere degli studenti e quindi al pronto intervento di fronte ai malesseri che si manifestano nella quotidianità sia nelle classi che nei locali dell’Istituto.

Dai genitori dello studente è stata criticata aspramente l’organizzazione dei soccorsi ed il mancato pronto intervento messo in atto dalle persone preposte e formate a tale scopo.
Ciò non è avvenuto infatti, ritengo necessario riportare in sintesi i fatti: nell’ultima ora di lezione, venti minuti dall’uscita scolastica, lo studente chiede al docente in servizio di potersi recare in bagno, non comunica né fa ravvisare alcun malessere. Mentre era nel corridoio di ritorno dal bagno, i collaboratori scolastici vedendolo lento nel camminare e pallido, intervengono per prestare il primo

soccorso facendolo sedere, misurandogli la febbre. Verificato che lo studente era perfettamente cosciente gli chiedono di contattare lui stesso, dal proprio cellulare, un genitore per farsi venire a prendere; il ragazzo riferisce di avere già contattato la madre che infatti da lì a pochi minuti si è presentata in istituto inveendo a gran voce contro il personale scolastico presente al momento e dicendo di aver chiamato l’ambulanza e le forze dell’ordine. Con l’andata via dei sanitari, la madre e lo studente hanno lasciato l’istituto senza dare alcuna informazione nonostante fossero state richieste.

Tali infondate ed ingannevoli dichiarazioni portano ad un’erronea immagine dell’Istituto messa in discussione da quanto riportato nel vostro articolo. Irresponsabili di tale dichiarazione non hanno di fatto constatato né verificato effettivamente quanto fosse accaduto e come il nostro personale scolastico fosse prontamente intervenuto, seguendo il protocollo di pronto intervento, nei confronti del malessere del ragazzo”.

La DS. riferisce che dopo l’accaduto, in prima persona ha contatto telefonicamente i genitori dello studente per sapere le condizioni di salute dello stesso e solo al quel punto è venuta a conoscenza dell’accusa formalizzata presso le autorità competenti, riferisce inoltre che nessuno dei responsabili della scuola ha mai minimizzato l’accaduto.

Diverse sono le testimonianze verbali e scritte agli atti della scuola così come tante sono state le manifestazioni di solidarietà di studenti, docenti, genitori e collaboratori scolastici che smentiscono quanto riferito nell’articolo e che non hanno mai messo in dubbio il repentino intervento messo in atto dall’istituto nei confronti dello studente.

 

 

Seguiteci sulla nostra pagina Facebook e su Ecopalletsnet

Gestione cookie