
Il Pigneto, uno dei quartieri più vivaci e caratteristici di Roma, sta vivendo una trasformazione che promette di cambiare per sempre il suo volto. Secondo il sindaco Roberto Gualtieri, entro un anno il quartiere potrebbe diventare uno dei “più collegati” della città, grazie ai lavori per il nuovo nodo di interscambio ferroviario.
Ma non è solo il miglioramento della mobilità ad attirare l’attenzione: il progetto prevede una nuova piazza pubblica, parchi verdi e, soprattutto, un futuro più vivibile per i residenti.
Il progetto di trasformazione del Pigneto: tra mobilità e verde
Durante una recente visita al cantiere, Gualtieri ha confermato che i lavori sono già partiti e che la prima fase, prevista per il 2026, vedrà l’attivazione di una fermata all’aperto e un passaggio che collegherà Casilina ovest e Casilina est.

Ma l’obiettivo non si ferma qui: il sindaco ha dichiarato che lavoreranno per anticipare la fine dei lavori anche al 2027 o, se possibile, al 2028. Questo ambizioso progetto mira a restituire ai cittadini uno spazio più verde e vivibile, con una grande piazza da 13.000 metri quadrati, di cui 8.000 dedicati al verde pubblico.
Il nuovo nodo di interscambio ferroviario, che collegherà le linee FL1 e FL3, rappresenta una parte fondamentale del piano. Gualtieri ha sottolineato che, con l’upgrade tecnologico previsto, la frequenza dei treni potrebbe aumentare fino a 9-10 treni l’ora. Un passo importante per migliorare la mobilità non solo per i romani, ma anche per i pendolari di tutta la Regione Lazio.
Le proteste dei residenti e la risposta dell’amministrazione
Nonostante l’entusiasmo per il futuro del Pigneto, le proteste dei residenti non sono mancate. Il cantiere, infatti, ha creato disagi significativi in termini di viabilità, inquinamento atmosferico e acustico. I membri del comitato Pigneto-Prenestino hanno sottolineato le difficoltà quotidiane che i cittadini stanno affrontando, chiedendo un maggiore coinvolgimento nelle scelte e nei tempi di esecuzione delle opere.
Nonostante questi disagi, però, Gualtieri ha ribadito che “non esiste intervento più verde di questo”, facendo riferimento alla necessità di interrare la linea ferroviaria per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria.
Il sopralluogo del 21 maggio, che ha visto la partecipazione di diversi esponenti delle istituzioni, tra cui il commissario straordinario Vincenzo Maiello, è stato anche l’occasione per fare il punto sui lavori in corso.
Oltre alla bonifica dei terreni e alla realizzazione delle paratie di contenimento, sono stati avviati i lavori preparatori per la costruzione della fermata ferroviaria. Entro il 2026, dunque, il Pigneto vedrà un primo cambiamento tangibile, con la creazione di una “piastra” che permetterà il passaggio sicuro tra le due zone del quartiere.
Un quartiere che cambia, ma con le difficoltà
Il progetto del Pigneto non riguarda solo la mobilità, ma intende anche trasformare il quartiere in uno spazio più aperto, con un ampio parco che offrirà ai residenti una nuova area di socializzazione e svago. Ma come ogni grande opera, anche questo progetto ha le sue difficoltà.
Gli esponenti locali e i comitati dei residenti chiedono una comunicazione continua e trasparente riguardo al cronoprogramma dei lavori e al monitoraggio dell’inquinamento causato dal cantiere. Gualtieri ha riconosciuto che ci saranno momenti difficili da gestire, ma ha sottolineato che alla fine del processo i romani avranno un quartiere con una mobilità più fluida e una qualità della vita superiore.
Nonostante le difficoltà e le preoccupazioni dei residenti, il progetto del Pigneto sembra essere uno dei più promettenti per il futuro della città. Ma come spesso accade in questi casi, la domanda che rimane è: riusciranno le istituzioni a bilanciare la necessità di sviluppo con quella di garantire il benessere e la serenità dei cittadini? Il tempo, come sempre, dirà.