Giubileo 2025, aumentano i costi per alcune opere strategiche già previste e così il sindaco Gualtieri è costretto a tagliare altrove

Quanto costa davvero un evento come il Giubileo 2025? Non solo in termini simbolici o organizzativi, ma proprio sul piano delle cifre, euro su euro. La risposta è in continua evoluzione. In questi giorni, il sindaco-commissario Roberto Gualtieri si è ritrovato costretto a rimettere mano ai conti. Il motivo?
Alcune delle opere definite “essenziali e indifferibili” dal Dpcm di giugno 2024 sono risultate più care del previsto. L’aumento complessivo sfiora gli 8,7 milioni di euro, e senza nuovi fondi da parte del Governo, si è dovuto raschiare il fondo del barile… in casa.
Quattro i progetti che vedono crescere il loro budget. Primo tra tutti, il sottovia di Piazza Pia, già inaugurato a dicembre ma rivelatosi una miniera archeologica: i ritrovamenti hanno richiesto 1,67 milioni in più per restauri e valorizzazione. Poi c’è il Ponte dell’Industria, dove la complessità degli interventi strutturali ha fatto lievitare i costi da 17,9 a 22,87 milioni.
Anche la ciclabile tra San Pietro e Monte Ciocci riceve una spinta economica, passando da 6,7 a 8 milioni, per adeguare il percorso e ripristinare i parcheggi limitrofi. E non manca l’attenzione al sociale: le tensostrutture per senza dimora passano da quattro a cinque, con un incremento di 400mila euro per includere una nuova installazione presso l’ospedale San Camillo Forlanini.
Roma, “tagli” al budget su servizi importanti: ecco quali
Ma se da una parte si aggiunge, da qualche altra parte bisogna togliere. E a pagare il prezzo degli aumenti sono interventi meno visibili, ma comunque cruciali. La manutenzione stradale perde 4,2 milioni, rinviando la sostituzione delle barriere di sicurezza incidentate.

Tagli anche alla rete tranviaria (-2 milioni), che avrebbe dovuto vedere un rinnovo su 86 km. E poi c’è la Ztl Fascia Verde, il cui completamento tecnologico slitta per via della riduzione di 1,5 milioni. Infine, 1 milione in meno per i parcheggi bus turistici destinati a decongestionare il centro. Tutto questo per non sforare il budget complessivo e garantire la chiusura dei cantieri entro i tempi previsti.
Il Giubileo è spesso visto come un’occasione unica per trasformare la città, ma è anche una prova concreta di equilibrio tra priorità politiche, urgenze tecniche e risorse limitate. Vale la pena chiedersi: le opere più visibili sono sempre le più necessarie? E quelle sacrificate, torneranno mai davvero in cima all’agenda?