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Giada Greggi, la romanità a centrocampo

Faro del centrocampo, Giada Greggi sta entrando sempre più tra le calciatrici che contano nel panormaa italiano

Essere romani è un vanto. Nascere a Roma è sinonimo di prestigio. Nascere nell’anno del Giubileo che coincide con l’ultimo scudetto vinto dalla squadra che porta il nome della città, allora è destino. Sì, destino. Un destino che ti porta inevitabilmente a scegliere come unica squadra del tuo cuore l’AS Roma tanto da arrivare a indossarne la maglia.

Il 18 febbraio 2000 nasce nella capitale Giada Greggi, calciatrice che nella vita amerà sempre i colori giallo e rosso racchiusi in una sfera da poter calciare con passione e divertimento.

Pallone che gli è stato consigliato dalla madre sin da bambina che aveva capito che poteva esserci del potenziale nella figlia. Visti i successi, si può dire che la signora Greggi aveva visto lungo.

Fino al 2014 Giada gioca solo nelle giovanili della Res Roma riuscendo a vincere per tre volte lo scudetto Primavera arrivando a debuttare in prima squadra in serie A.

Nel 2015 intanto ecco arrivare la convocazione in nazionale under-17 e solo un paio d’anni dopo nell’aunder-19.

Ma Giada ignora che il suo desiderio più grande, il sogno nel cassetto che tanto avrebbe voluto stava per realizzarsi. Doveva solo pazientare un annetto circa.

Un bel giorno, esattamente il 1°luglio 2018, l’Associazione Sportiva Roma spa crea la sua sezione femminile prendendo qualche giocatrice dalla Res, tra cui una ragazzina appena maggiorenne.

Il sogno si avvera e di lì a poco, eccola scendere mano nella mano la scalinata di Trinità dei Monti con un altro simbolo di e della Roma, l’anima candida capitolina Alessandro Florenzi.

Giada Greggi è una nuova giocatrice della Roma.

Manca solo un dettaglio per completare questo inizio da lupacchiotta, ovvero la vittoria di un trofeo. Anche stavolta occorre aspettare un pochino, e il 31 maggio 2021 la Roma batte ai calci di rigore il Milan al MAPEI Stadium-Città del Tricolore di Reggio Emilia nella finale di Coppa Italia.

La Coppa viene portata all’Olimpico davanti all’intera Curva Sud e, un paio di anni dopo arriva persino il debutto in Europa in Champions League. Ancora una vittoria, stavolta in Scozia in casa del Glasgow City per 1-3. Giada non segna, ma gioca per 90 minuti e gioisce a fine gara con le sue compagne capitanate dalla gladiatrice Elisa Bartoli, amica romana e compagna anche in nazionale azzurra.

Faro del centrocampo, illumina, anche grazie alla sua bionda chioma, l’intero reparto offensivo indicando con semplici tocchi eleganti e raffinati la direzione da prendere pin ogni azione di gioco.

Movenze simili a quelle di un altro storico romanista del passato vista l’altezza, Greggi sembra un Bruno Conti dei tempi moderni.

Il numero 20 della squadra femminile è cresciuta sotto la guida tecnica di mister Gigi Colantuoni che l’ha instradata verso il suo glorioso futuro per poi essere stata accolta da Betty Bavagnoli e ora da Alessandro Spugna.

A soli 23 anni, Greggi è ormai leader di spogliatoio in caso di assenza di capitan Bartoli da cui apprende tutto ciò che serve per guidare un gruppo di giocatrici pronte a lottare come lei in ogni partite.

La forza, la grinta, la passione e il coraggio sono valori che dovrebbero avere tutti gli atleti del mondo. Giada possiede tutte queste qualità unite a eleganza, umiltà e fairplay.

La ragazza cresce sempre più con la maglia cucita sulla sua pelle.

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