Da Ardea inaugurazione del museo di Franco Califano e della Piazza dedicata a un grande artista. Con noi un altro grandissimo artista: Edoardo Vianello.
Amico di Franco Califano, romano come lui, ha un profilo da farci come suo amico, come messaggio universale di questo museo?
Siamo diventati amici più di cinquant’anni fa. Abbiamo vissuto molto tempo insieme, collaborando insieme. La prima cosa che lui ha scritto l’ha scritta insieme a me. In un certo senso l’ho avviato io.
Qual era la canzone?
“Da molto lontano”. Lui non aveva mai scritto canzoni e sapendo che lui aveva questa vena poetica consigliai io di provarci, quindi abbiamo scritto questa canzone. Poi lui ha scritto tutte le canzoni dei “Vianella”, poi siamo rimasti molto amici per tanti anni. Naturalmente i primi anni sono stati quelli con incontri più frequenti perché non faceva questa professione. Poi ha cominciato a cantare e ci siamo un po’ persi di vista, però ci siamo sempre sentiti e incontrati.
Di Franco Califano suo amico, cosa secondo lei è giusto che i fan e le persone che vogliono farne un approfondimento sappiano?
I fan dovrebbero attentamente rileggere e riconsiderare tutti i suoi testi, perché non ha mai scritto un testo banale. Anche con una canzone semplice lui sapeva metterci qualcosa di particolare e originale. Non sprecava mai le parole. Il suo personaggio lo ha un po’ nascosto, nel senso che il personaggio era talmente forte che non ci si rendeva conto della forza che ci fosse nella sua poesia. Per cui quello che bisognerebbe fare è dimenticarsi del personaggio sul quale ci giocavano anche tante persone e rileggerlo proprio come un poeta.
C’è una frase di tutte le opere di Franco Califano che sente maggiormente o che utilizza nella quotidianità a cui fa riferimento?
Insieme agli altri sicuramente la frase “Tutto il resto è noia” quella che più lo ricorda. È chiaro che io ho tante canzoni scritte da lui. Da “Semo gente de borgata” a “Fijo mio” dove ci sono frasi straordinarie che vanno ricordate e andrebbero rilette con attenzione.
Invito le persone che vorranno visitare questo museo, diciamo questa parte di approfondimento dell’artista, di venire con lo scopo di rileggere i testi.
Assolutamente sì. Perché Califano non dice mai frasi tanto per dire.
Nadia Cantelli