Per il Codacons, che torna a intervenire in materia, l’emergenza energia va affrontata in modo unitario a livello europeo attraverso politiche condivise in grado di combattere le speculazioni che si registrano sul mercato, dove pochi si arricchiscono a danno di molti. Per questo è necessario l’intervento dell’Unione Europea affinché imponga prezzi fissi per l’elettricità e il gas e tetti massimi alle tariffe.
L’Associazione, inoltre, torna a lanciare l’allarme per i consumatori: il rischio è che, alla scadenza del termine previsto dal decreto Aiuti bis – cioè subito dopo il 30 aprile 2023 – le aziende fornitrici di luce e gas possano imporre ulteriori maxi-rincari, per compensare lo stop agli aumenti unilaterali delle tariffe in vigore fino a quella data. Per questo, è ancora più indispensabile estendere la misura indefinitamente, impedendo alle aziende fornitrici di luce e gas di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali sul prezzo. Un provvedimento utile e necessario, atteso e richiesto, che non esaurirebbe i suoi effetti nel giro di qualche mese: eliminando la possibilità per il fornitore di variare a sua discrezione il contratto, decidendo cambiamenti ed approvandoli previa comunicazione e tacito assenso del cliente, si garantisce più stabilità all’intero sistema, tutelando maggiormente l’utente finale. “Senza un tetto europeo ai prezzi dell’energia, il timore è che il prezzo di luce e gas rimanga alto ancora a lungo”, dichiara il presidente Carlo Rienzi. “Intanto in Italia aspettiamo che qualche forza politica ci spieghi cosa pensa di fare, perché al momento sentiamo solo proposte inefficaci e promesse elettorali”, conclude.