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Centocelle sotto la lente: cosa respiriamo davvero dopo l’incendio?

Roma, i dati dell’aria dopo l’esplosione di via dei Gordiani sono preoccupanti: svelati i dati, ecco cosa sta accadendo

Esplosione Roma
Centocelle sotto la lente: cosa respiriamo davvero dopo l’incendio? (Ansa Foto) – lecodellitorale

Immagina di uscire di casa, respirare profondamente e chiederti se l’aria che stai inspirando è davvero sicura. A Centocelle, quartiere popolare di Roma Est, questa domanda ha preso una piega concreta e urgente dopo l’esplosione che ha colpito un distributore di Gpl in via dei Gordiani lo scorso 4 luglio.

L’odore acre del fumo, le fiamme visibili a chilometri di distanza, e quel boato che ha fatto tremare i vetri hanno lasciato il segno. Ma ora a parlare è l’aria stessa. E lo fa attraverso i dati raccolti dall’Arpa Lazio, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, che ha diffuso i risultati del primo monitoraggio effettuato subito dopo l’incidente.

La notizia è chiara quanto inquietante: nell’aria c’è diossina, e non poca. Il valore rilevato è pari a 1 picogrammo per metro cubo (1 pg/m³). A prima vista può sembrare una quantità microscopica — dopotutto, stiamo parlando di un trilionesimo di grammo — ma in ambito ambientale, è tutt’altro che trascurabile.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la concentrazione media in ambienti urbani dovrebbe aggirarsi attorno a 0,1 pg/m³. Questo significa che l’aria di Centocelle, nelle ore successive all’incendio, ha registrato livelli di diossine e furani circa dieci volte superiori a quelli normalmente riscontrabili in una città.

L’Arpa chiarisce: valori superiori a 0,3 pg/m³ segnalano la presenza di una fonte di emissione localizzata. Non è un sospetto: è la conferma che l’incendio ha effettivamente sprigionato sostanze tossiche.

Allarme a Roma per i valori dell’aria: ma c’è un dato che lascia tranquilli

E se la questione dei composti organici persistenti spaventa, una piccola nota positiva arriva dagli Ipa, gli idrocarburi policiclici aromatici. In particolare il benzo(a)pirene — uno dei più pericolosi e cancerogeni — è stato rilevato in quantità pari a 0,1 ng/m³, molto al di sotto del limite previsto per legge, che è di 1 ng/m³ su base annua.

Esplosione Roma
Allarme a Roma per i valori dell’aria: ma c’è un dato che lascia tranquilli (Ansa Foto) – lecodellitorale

Tuttavia, come sottolinea la stessa Arpa, il valore non è del tutto comparabile: si tratta di una media annuale, mentre questo è un dato isolato, relativo a un evento acuto. Insomma, un dato “tranquillizzante”, ma solo parzialmente. Al di là dei numeri, la vera questione è un’altra: quanto siamo pronti a convivere con l’impatto ambientale degli incidenti urbani?

E quanto siamo informati su ciò che ci circonda? Forse è il momento di iniziare a porci domande diverse. Non tanto se un incendio possa generare sostanze tossiche — ormai sappiamo che è così — ma piuttosto, cosa possiamo fare per limitarne l’impatto, per proteggere chi vive a pochi metri da un distributore, da una fabbrica, da una discarica.

Perché dietro quei dati, ci sono finestre aperte, bambini che giocano in cortile, persone che continuano a vivere, respirando ogni giorno quell’aria. E allora viene naturale chiedersi: la normalità a cui ci stiamo abituando… è davvero normale?

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