Ennesima grana scoppiata in casa Torino Fc: Sasa Lukic neo capitano eletto a furor di popolo granata diserta l’allenamento dicendo chiaramente al tecnico croato che non sono state mantenute delle promesse. Sembra un deja-vu già visto al secondo anno di Mazzarri quando una parte del gruppo squadra pare fosse garantito un premio qualificazione europea successivamente negato adducendo scuse imbarazzanti. Si intenda erano solo voci insistenti ma che troverebbero conferma nel crollo totale di prestazioni della maggior parte dei giocatori che culminò con l’esonero di Mazzarri ed una salvezza miracolosa e fortuita. Ma cos’è stato promesso a Lukic? Un adeguamento del contratto mai arrivato e che quindi ne ha comportato la presa di posizione. C’è da chiedersi piuttosto come mai ogni giocatore di livello medio/forte voglia abbandonare la nave cairota per approdare in altri lidi. Gli unici a voler restare a tutti costi sono per lo più giocatori che non hanno richieste neanche in Lega Pro e con ingaggi altissimi. Che ingrati questi giocatori che rifiutano la prestigiosa maglia ex granata mentre che cuori toro sono i vari Izzo, Zaza, Verdi! Proprio ieri peraltro in conferenza stampa un altro “maicuntent”, mister Ivan Juric sventolava dopo 70 giorni di assenza dalle sala stampa del progettone granata di Urbano Cairo. Zero investimenti e nessun obbiettivo europeo, anzi esattamente il contrario. Ma come si è permesso quell’ingrato di Juric di ambire a posizioni di vertice? Subito pronta la difesa del tifoso medio abbonato granata nei riguardi di chi da solo gioie da 17 anni. Al grido di “come si permette sto zingaro di alzare la cresta” o l’evergreen “vai nel calcio che conta” si ergono i difensori presidenziali con la nuova sindrome: l’IPOCRITAS PATENTATUM DIFENSIVUM PRESIDENTEM. Ma in cosa consiste questa nuova sindrome? Semplice. Facciamo un esempio banale: un dipendente lavora sottopagato in un’azienda dove non esistono strutture, dove non c’è un’organizzazione e si lavora senza obbiettivi nella mediocrità assoluta e vivendo alla giornata e dove il proprio titolare dice chiaramente che non si ambisce a nulla. Un giorno dopo tanto sudore e lavoro, arriva un’azienda ben strutturata dove ti offrono più soldi, strutture all’avanguardia con una società presente e ben strutturata ma soprattutto con ambizioni di crescita professionale e di squadra. Bene secondo il tifoso medio afflitto da questa sindrome sicuramente rifiuterebbero per amore della società. Che bello questo mondo a tinte scolorite granata!