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Affitti a Roma: quanto costa oggi una stanza singola?

Affitti a Roma: quanto costa oggi una stanza singola? Studenti sempre più in difficoltà, i numeri sono ora davvero pazzeschi e fuori controllo

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Affitti a Roma: quanto costa oggi una stanza singola? – lecodellitorale

Quasi 600 euro al mese per una stanza singola. No, non stiamo parlando di un appartamento in centro con vista Colosseo, ma di quello che ormai è diventato lo standard per chi cerca un letto (singolo!) a Roma. Secondo l’ultima indagine di Immobiliare Insights, la media cittadina è schizzata a 577 euro mensili, segnando un +41% rispetto al 2021. Un’impennata che, per tanti studenti e lavoratori fuori sede, è diventata semplicemente insostenibile.

Il dato fa impressione se si pensa che solo lo scorso settembre, alla vigilia dell’inizio dei corsi universitari, il prezzo medio era attorno ai 503 euro. In pochi mesi il costo è salito di oltre 70 euro. Il tutto mentre la domanda continua a crescere, complice anche l’effetto Giubileo, che ha aumentato ulteriormente la pressione sul mercato immobiliare romano.

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Con i suoi 577 euro per una singola, Roma non è ancora la città più costosa d’Italia per chi cerca una stanza, ma la distanza si sta assottigliando. Milano guida la classifica con 714 euro di media, seguita da Bologna (651 euro) e Firenze (618 euro). Decisamente più contenuti i prezzi a Napoli, dove il costo medio è di 468 euro. Ma a fare la differenza non è solo il prezzo in sé, bensì il rapporto tra qualità dell’offerta e costo dell’affitto.

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Milano, Bologna, Firenze: Roma non è (ancora) la più cara, ma… – lecodellitorale

Sui social e nei forum, studenti e lavoratori raccontano storie surreali: mille euro per una stanza ammuffita, appartamenti condivisi con cinque sconosciuti, tuguri senza finestre né wifi. L’offerta è spesso scarsa, e chi cerca una soluzione abitativa dignitosa deve mettersi in lista mesi prima, sperando di battere la concorrenza.

Proteste, tende e una richiesta rimasta sospesa

Il problema abitativo a Roma non è nuovo, ma negli ultimi anni ha assunto contorni emergenziali. Già nel 2023, studenti e studentesse avevano montato le tende davanti alla Sapienza per protestare contro il caro affitti. Una mobilitazione partita da Milano e diventata presto simbolo di un disagio condiviso in tutta Italia.

Vogliamo che ogni studente possa avere un tetto sopra la testa”, dicevano allora. E lo dicono ancora oggi, visto che poco o nulla è cambiato. Gli interventi promessi sono rimasti sulla carta, e nel frattempo il mercato degli affitti continua a crescere senza freni. L’assenza di politiche pubbliche strutturate, di un piano abitativo per gli studenti, e il proliferare di affitti turistici brevi hanno fatto il resto.

Il rischio? Che intere fasce di giovani vengano espulse dal centro città, costrette a vivere in periferie lontane e mal collegate, oppure addirittura a rinunciare all’università per mancanza di alternative. E con il Giubileo 2025 alle porte, la situazione potrebbe peggiorare ancora, tra nuovi cantieri e ulteriore aumento della domanda.E ora?

In una città che si prepara a ospitare milioni di pellegrini, la domanda sorge spontanea: c’è spazio anche per chi la vive ogni giorno, studia, lavora e cerca solo un letto in cui dormire? Forse è il momento di rimettere al centro non solo i grandi eventi, ma anche le esigenze quotidiane di chi tiene viva Roma, anche fuori dai riflettori.

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