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Accerchiata e palpeggiata in pieno centro a Bologna: caccia ai tre aggressori

A Bologna una giovane donna è stata vittima di un’aggressione: accerchiata e palpeggiata, ecco cos’è successo

Donna violenza
Accerchiata e palpeggiata in pieno centro a Bologna: caccia ai tre aggressori – lecodellitorale

Succede tutto in pochi minuti, in una via del centro che i ragazzi conoscono bene. Via Augusto Righi, a Bologna, è uno di quei luoghi dove si esce, si chiacchiera, si ride fino a tardi. Ma per una ragazza di 20 anni quella notte – tra sabato 12 e domenica 13 aprile – si è trasformata in un incubo.

Era con un amico, e forse proprio per questo si sentiva al sicuro. Invece no: tre uomini, sconosciuti, l’hanno accerchiata, immobilizzata e palpeggiata con violenza. Una violenza sessuale che lei ha trovato il coraggio di denunciare solo qualche ora più tardi, ancora sotto shock, recandosi in caserma per raccontare tutto ai carabinieri.

Nonostante il buio e lo stato di confusione, la ragazza ha spiegato agli inquirenti cosa è successo. Purtroppo non è riuscita a fornire descrizioni dettagliate degli aggressori: troppo veloce l’azione, troppo forte il panico. Gli uomini si sono dileguati subito dopo, lasciando lei e il suo amico senza parole, increduli. Il fatto ha lasciato un’eco pesante in città, riaccendendo i riflettori su una zona spesso frequentata, anche di sera, ma che evidentemente non è sempre sicura.

Indagini in corso: Bologna cerca risposte

Le indagini sono in mano ai carabinieri della compagnia Bologna centro, che stanno cercando di identificare i responsabili. Un compito non facile, ma le telecamere di sorveglianza installate nella zona potrebbero fornire elementi decisivi. Il tratto di via Righi è coperto da diversi occhi elettronici, che ora vengono passati al setaccio fotogramma dopo fotogramma.

Auto Carabinieri
Indagini in corso: Bologna cerca risposte (Ansa Foto) – lecodellitorale

Gli inquirenti non escludono che i tre uomini possano essere frequentatori abituali della Montagnola o della vicina piazza VIII Agosto, zone note e molto frequentate nelle ore notturne. Un’ipotesi che, se confermata, potrebbe aiutare a restringere il campo. Intanto, Bologna si interroga. Non è la prima volta che in pieno centro si verificano episodi simili, e la sensazione di insicurezza cresce, alimentata anche da situazioni di degrado e abbandono.

Una ferita che pesa: il silenzio, il coraggio, il bisogno di attenzione

La ragazza ha trovato la forza di raccontare tutto, e questo è già un passo importante. Ma non può e non deve restare un caso isolato. La sua storia parla a molte altre persone, e accende una luce su qualcosa che troppo spesso viene minimizzato o ignorato. Il fatto che non sia riuscita a identificare i tre uomini non significa che debbano restare impuniti. Bologna ha i mezzi per reagire, e la speranza è che la città lo faccia in fretta, con attenzione e rispetto.

Non è solo una questione di sistemi di sicurezza o di presenza delle forze dell’ordine, ma anche di cultura e responsabilità collettiva. I luoghi vissuti da chi esce la sera devono essere davvero spazi di socialità, non trappole in cui si finisce aggrediti. E davanti a storie come questa, il silenzio non è più un’opzione.

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