fbpx
AnzioArteCulturaItaliaParlamento Europeo

Incontro con Tonino Santeusanio

Incontro con lo scultore Tonino Santeusanio: una intervista breve, ma intensa.

Tonino Santeusanio, in arte “SATO” nasce a Crecchio nel ‘ 49, rivela le sue doti artistiche già nei primi anni ’60. Frequenta istituti artistici in Germania, dove si è trasferito con la famiglia. Tornato in Italia frequenta l’ accademia delle belle arti de L’Aquila dapprima e, in seguito, L’accademia di Brera a Milano dove si laurea col massimo dei voti. A Milano collabora col M. Andrea Cascella per alcuni anni. Nel 1975 viene invitato ad esporre alcune sue opere alla Quadriennale di Roma. Vincitore di cattedra nel concorso per l’ insegnamento, negli istituti superiori, di Discipline Plastiche, esercita per pochi anni questa attività per ritornare subito alla sua passione: la scultura, l’arte di togliere, come diceva Michelangelo. Ha partecipato a centinaia di mostre ed eventi in Italia e all’ estero.

Fin da piccolo, in Germania, mi soffermavo, nei momenti liberi dallo studio, sui libri che ritraevano opere d’arte: mi affascinavano e capire il loro significato nel tempo e e nello spazio e il “valore” storico e “materiale” era per me un processo difficile.

Così esordisce a parlare di sè Tonino Santeusanio,  autore di importanti premi che saranno distribuiti nei prossimi mesi dall’Associazione Occhio dell’Arte, che ha sede ad Anzio e che è oramai nota a livello italiano per gli eventi che organizza e le numerose assegnazioni di riconoscimento al merito destinate via via  a prestigiosi esponenti del mondo della Cultura, dell’Arte, dell’Informazione, dello Spettacolo.
La svolta di Tonino come artista, dicevamo,  è avvenuta nei primi anni Sessanta.

Ci racconta il grande scultore: Le mie elucubrazioni filosofico-estetiche mi portarono a capire il significato e il valore dei sentimenti; la supremazia dell’uomo sull’uomo, l’incertezza del vivere quotidiano, la fragilità del vivere, il desiderio di possedere un sentimento che ti dia la libertà e il distacco necessario dalla dura e faticosa realtà… (mentre in Europa –  io vivevo in Germania –  scoppiava il  ’68). Continuando, affronto la naturale inclinazione verso la donna: la bellezza del corpo femminile, delle “Veneri” e la sua posizione nella società che allora non “la” comprendeva.  Essa ha sempre rappresentato, per me un mistero non risolto. In lei vedo la nascita, la potenza creatrice e l’amorevole cura, ma anche la potenza distruttiva e la guerra. Questi i miei primi passi nel mondo dei sentimenti: singolare ed unico ma anche così selvaggio.

Il vecchio canuto e morente ma ancora così attaccato al potere che non vuole lasciare, non vuole rimuovere le ingiustizie e la violenza dell’uomo sull’uomo e sulla natura. Così nascono le opere sue creature (1964/1968): Torso di donna, Terracotta e Progresso. Assisteva, Tonino,  alla continua autocelebrazione delle singole generazioni che si succedevano le une alle altre senza alcuna novità o presa di coscienza. Il progresso, arma a doppio taglio, accettato/subito ma mai capito dall’umanità e dai singoli.

L’uomo  – continua questo carismatico scultore – nasce come frutto di un atto d’amore…o come giustificazione del maschio che deve dimostrare la sua vitalità/virilità che gli permette di sopravvivere a se stesso.

Le opere degli anni ’60/’70 affrontano questi temi-denunce: la madre, la famiglia, l’indifferenza, la donna aquilana, il peso della maternità, la clessidra (tempo non umano ma meccanico, dedicato ai piaceri terreni ripetitivi e senza emozione : Tonino Santeusanio è sempre più convinto che l’esperienza, come diceva Oscar Wilde, è il nome che l’uomo da ai propri errori!).
La statua fissa l’attimo dell’idea, la scultura è un progetto che abbraccia la totalità della conoscenza umana, essa è l’idea, il pensiero cognitivo trasversale che ha come soggetto il Simbolo.
Il pensiero dominante, in questi anni, è formato dall’osservazione dei fatti ed eventi che quotidianamente si perpetuano in tutti i campi: politico, sociale e psicologico trasversale alle generazioni; è aumentato il desiderio di interagire con la società e con i singoli, analizzando gli eventi come le lotte giovanili studentesche (che affogano nel pensiero debole dominante che trova terreno facile nella impreparazione critica dei giovani offuscati, anche dall’apparire e non dall’essere).

Le scuole sono ideologizzate da docenti che non hanno speranza di affermazione in una società del fare –  prosegue convinto.

La storia è dietrologia, non si relaziona con ciò che è accaduto ma tutto giustifica attribuendo valore anche a ciò che non ne ha. Negli anni ’80 e ’90 scolpisco e modello riflessioni ed osservazioni dei fatti più profondi del cammino umano: Bozzetto per monumento a tutte le guerre, Continuità, La nascita, Sogno, Ritratto di donna, Klessidra 2, Dedizione, vari bozzetti per monumenti, Estasi, Modernità, Resa, Creazione, Ginnasta, Madre, Bacio amoroso, Torso. Qui cerco di realizzare una simbologia di masse, di luce ed ombre, di pieni e vuoti, di domande e risposte. In molte di esse è racchiuso un messaggio ermetico che a volte si esprime col vuoto all’interno della scultura stessa.

Il compito fondamentale delle creature di Tonino Santeusanio è quello di svegliare i sentimenti, di scuotere l’uomo dal suo torpore cronico, sperando in un futuro più positivo dove le risorse del nostro lavoro, della nostra produttività vengono equamente ridistribuite per migliorare il sociale e il singolo.
La sua scultura vuole entrare nel cuore dell’uomo, risvegliarlo e convincerlo a guardarsi intorno e andare dritto verso il suo destino.

Noi abbiamo bisogno di sentimenti sinceri, di una società educata, di altruismo – conclude l’intervista Tonino.

La prima scultura firmata Tonino Santeusanio che l’Occhio dell’Arte avrà il piacere di assegnare riguarda la categoria Immagine del Photofestival Attraverso le pieghe del tempo; indiscrezioni dicono che l’appuntamento per l’assegnazione di questo nuovo premio d’Autore (ancora avvolto dal mistero sia la sembianza del nuovo premio che l’assegnatario) sarà a fine giugno nella graziosa cittadina neroniana, in un evento di cui parleremo ancora quando sarà ufficializzata la notizia.

Lisa Bernardini

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio
Notizie anzio, nettuno