Ci mancava adesso anche il ritorno in campo della violenza non gratuita, organizzata e pilotata, che da un po’ mancava dalle strade e dagli stadi. Le moto scorribande dei mestatori, che hanno trasformato la proposta in protesta e quindi in tempesta mediatica il rigurgito napoletano, intorno al Palazzo della Regione Campania, da cui il Governatore De Luca aveva lanciato il monito del blocco totale in funzione anti COVID, ci hanno ricordato messe in scena analoghe, quando fu sequestrato un treno per marciare sull’Olimpico a Roma e magari le infiltrazioni black, piuttosto che block, nei cortei di ogni genere. Il rischio che corriamo è che i disordini non facciano altro che ulteriore danno, impegnando il sistema già stressato e sull’orlo di una crisi di nervi in masochistiche attività. Purtroppo, la cosa che non ci entra nella testa è la ragione, fatta di memoria, esperienza e coraggio di governo, come di temperanza coraggio del rispetto, quello delle regole, almeno le più ovvie ed elementari. Ma davvero qualcuno pensava che il Corona fosse un virus di passaggio, come il più banale dei raffreddori e che la “seconda fase”, quella storicamente peggiore di tutte le pandemie, fosse una balla di cui sbattersene? L’aver festeggiato la calura liberatoria estiva in mutande, lungo le patrie sponde, aveva lasciato o no il segno ? La memoria è sempre più corta, ma tutti ricorderanno le disavventure sardo smeraldine dei VIP all’insegna del fischio… Quello era una sorta di laboratorio sperimentale, come l’ambito concluso dei club sigillati del calcio spettacolo, infettati all’indomani della pausa vacanziera. In realtà, sino a fine ciclo, vaccino o non vaccino promesso prossimo venturo, quando sarà, la “seconda ondata” è quella da cui dobbiamo strenuamente difenderci, costi quello che costi ad ognuno di noi, in una economia di guerra, posto che i BONUS sono andati esauriti ahimè al primo giro. Quindi, la violenza non gratuita (perché i danni alla fine qualcuno li paga) ci espone al rischio di un demenziale doloroso doppio contagio. Evitiamo di buttare via le poche risorse sopravvissute e concentriamoci responsabilmente sulla limitazione dei danni perché, come insegnava il saggio Eduardo nella sua Napoli Milionaria… adda passà ‘a nuttata !