Dopo i mondiali di Italia ’90, ci sono voluti trent’anni per riattivare la linea ferroviaria che collega la stazione Vigna Clara a Valle Aurelia, un percorso strategico per la trafficatissima Roma nord, che avvicina gli abitanti delle zone di Corso Francia, Collina Fleming e, appunto, Vigna Clara, alla Metro A. Inaugurata lo scorso 13 giugno dopo anni di polemiche, la stazione ora vede passare sui binari un treno ogni due ore, troppo poco per residenti e pendolari che hanno salutato l’avvio della tratta con grande entusiasmo, ma ora a oltre sei mesi dall’apertura, iniziano a chiedere una maggiore frequenza di corse, almeno una ogni ora. Motivo per cui ben sette comitati hanno sottoscritto e firmato una petizione, con raccolta firme, indirizzata all’Assessorato ai Lavori Pubblici, Tutela del Territorio e Mobilità della Regione Lazio, ente che finanzia il servizio commerciale della linea, gestita da RFI. “La popolazione residente nelle zone interessate dalla stazione di Vigna Clara chiede alla Regione Lazio di impegnare le risorse necessarie ad aumentare la frequenza dei collegamenti e la rimodulazione degli orari, in accordo con le disponibilità di Trenitalia e delle tracce disponibili sulla tratta Valle Aurelia-Ostiense” recita l’avviso affisso anche in alcuni locali commerciali della zona intorno alla stazione. La frequenza delle corse, chiedono i comitati, dovrebbe diventare almeno di un treno ogni ora e preferibilmente di una corsa ogni mezz’ora tra le 7.30 e le 9.30 e tra le 17.30 e le 19.30, orari di punta. Si attende però la posa del doppio binario nel tratto Pineto-Vigna Clara per procedere al raddoppio della frequenza delle corse, questione oggetto proprio in queste settimane di una conferenza dei servizi. Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega Daniele Giannini che si è detto pronto a sollecitare la Regione a intervenire rapidamente. “Il posizionamento del secondo binario non può più attendere, soprattutto nell’ottica della chiusura, come da progetti, dell’anello ferroviario verso nord e del collegamento della linea a Tiburtina passando per Tor di Quinto, riqualificando la fermata, oggi cattedrale nel deserto, e provvedendo – conclude Giannini – all’allaccio con la Roma-Civita Castellana-Viterbo gestita da Cotral”.