Vigile del Fuoco riconosciuto Vittima del Dovere a causa dell’amianto
Amianto nel Porto di Trieste: il Ministero dell’Interno riconosce come vittima del dovere un vigile del fuoco deceduto per mesotelioma e liquida indennizzo ai familiari. La famiglia per ottenere il riconoscimento si è rivolta all’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Amianto nel Porto di Trieste
Il Ministero dell’Interno ha riconosciuto che il Vigile del Fuoco S.G., morto nel 2008 per mesotelioma pleurico per essere stato esposto ad amianto nel porto di Trieste in assenza di strumenti di prevenzione tecnica e protezione individuale e privo di informazioni sul rischio, è vittima del dovere e ha liquidato le prestazioni previdenziali in favore della vedova e degli orfani.
I familiari della vittima, in servizio nel Corpo dal gennaio 1956 all’agosto del 1990, del tutto ignari, solo dopo molti anni si sono rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto che ha formalizzato la richiesta di risarcimento al Ministero che, inizialmente, ha negato che il vigile potesse essere deceduto per esposizione alla fibra killer.
Una volta ricevuto il mandato, il Presidente dell’ONA, Ezio Bonanni e l’avv. Alberto Kostoris, hanno intrapreso l’azione giudiziaria presso il Tribunale di Trieste denunciando la condizione di rischio con prove schiaccianti inducendo il Ministero a modificare il provvedimento di rigetto, a riconoscere la causa di servizio e la qualità di vittima del dovere, e a liquidare ai familiari la speciale elargizione di €228.000,00, un assegno vitalizio e altre prestazioni previdenziali.
I difensori annunciano di voler proseguire la loro battaglia, “ha vinto la legalità e la giustizia, finalmente il Ministero ammette il rischio amianto del Corpo dei Vigili del Fuoco” – dichiara Bonanni, che osserva – “non è ammissibile che il Ministero continui a negare la qualità di vittima del dovere degli appartenenti al Corpo dei Vigili del Fuoco. In questo caso, solo per la mole di prove raccolte nel corso del giudizio è stato possibile ottenere il riconoscimento del diritto. Inizieremo subito l’azione legale per il risarcimento del danno nella competente sede giudiziaria, perchè le prestazioni previdenziali di vittima del dovere sono soltanto un indennizzo del maggior danno”. “Prosegue l’azione dell’ONA presso tutte le istituzioni, per ottenere il riconoscimento delle vittime del dovere per esposizione ad amianto” sottolinea il Presidente Ona e componente della Commissione Nazionale Amianto del Ministero dell’Ambiente e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Il rischio amianto per gli appartenenti al comparto sicurezza
Nel VI Rapporto mesoteliomi edito da INAIL nell’ottobre 2018, si fa riferimento a 39 casi di mesotelioma tra i Vigili del Fuoco e assimilati nel settore della Pubblica Amministrazione e a pag. 225 si legge testualmente: “Amianto in tessuto è stato utilizzato per il confezionamento delle tute antincendio e coperte spegni fiamma”.
Oltre a ciò i Vigili del fuoco sono stati esposti a rischio amianto durante e dopo gli interventi effettuati a seguito di incendi in impianti industriali dove l’amianto poteva essere presente nella struttura edilizia e negli impianti.
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha costituito uno specifico dipartimento con un servizio di assistenza medico/legale per la tutela di tutti i diritti delle vittime attraverso lo sportello telematico e con il numero verde 800034294.