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UNA RETE AL PREZZO DI QUATTRO E POI SI SOFFRE JUVENTUS – FIORENTINA 1 a 0

SZCZESNY 7 Una parata che vale 3 punti. L’incrocio dei pali è dalla sua parte e la Viola rimanda il pareggio ad altra gara. Altra uscita bassa su cross di Sottil e l’area si riempie di “violacei” che si annullano a vicenda. La porta resta intonsa, grazie Tek.

GATTI 6,5 Autore del goal partita. Poco prima centra la traversa a portiere saltato, più difficile che appoggiare rasoterra. Ma non è una punta, anche se sovente ci prova e i piedi sono tutt’altro che educati dalle Orsoline. Poi rientra in trincea e non dà segni evidenti di vita, ma se i toscani non passano, anche lui ci mette del suo.

BREMER 6,5 Belotti è il fantasma di se stesso, ma Gleison lo doma senza particolare fatica. Kouamé, in una soluzione che ha del disperato, gli fa il solletico. Tant’è che Italiano opta per non avere punte, salvo giocarsi Nzola, che non preoccupa. Anzi, gioca per la Juve, deviando un tiro a colpo sicuro di Beltran. Morale: il mister viola fa giocare quattro punte, per impensierire Bremer, ma senza risultato. Ha il merito del colpo di testa che finisce sul palo e che propizia la rete di Gatti.

DANILO 6 Sembra ormai il muro che si eleva da un lato del campo di Pallone Elastico (per chi sa che cosa è e come si gioca). La sua grande incombenza è la respinta, di piede, di testa, di riffa o di raffa. Non propriamente brasiliana la palla a lanciare Kostic, uscita a lato per insufficienza di qualità.

CAMBIASO 6,5 Primo tempo di alto livello. Fascia destra juventina molto pericolosa e fiuto a buttarsi dentro, che non guasta. I primi 30 minuti sono di ottima fattura e Andrea li gioca con costrutto e concretezza. Poi, si ritrova un peperino come Sottil addosso e finisce la festa. Si fa ammonire per somma di falli e costringe il mister a cambiarlo per non rischiare inferiorità numeriche. Trova ancora il tempo di servire Yildiz con una palla serie “toh, segna”. Ma il turchetto è come sempre macchinoso e si fa rimontare. (ALCARAZ S.V. Entra con lo scopo di arrembare sui garretti fiorentini senza cartellini pregressi)

McKENNIE 7 La luce a mo’ di Statua della Libertà, ma mobile e di quel tanto. Gli viene annullata una rete per evidente fuorigioco e lui per ripicca mette di testa la palla sui piedi di Vlahovic per il raddoppio. Ma la solita riga tirata a completa ignoranza dello spirito del gioco del calcio, fa annullare il goal. Il texano si spupazza il ripiegamento finale come un “surdàt ‘nnamuràt” che non abbandona la linea del fronte.

LOCATELLI 5 Qualcuno lo ha visto? Anche la Sciarelli declina l’impegno. Sicuramente è nella formazione iniziale, ma si fa fatica a ricordare una sua partecipazione degna di nota nelle azioni d’attacco. Si vede fare un paio di interventi in scivolata e poi solo posizione al limite. Mi sia permesso di perplimermi…

RABIOT 5,5 Tanto movimento e poco costrutto. Paradossalmente viene fuori alla distanza, quando la volontà sopperisce al calare della lucidità. Ha la forza di prendere il pallone per andare in avanti, dimenticando i compagni indietro e quindi vanificando la corsa. Comunque dà solidità alla Maginot bianconera.

KOSTIC 6 Appare rinfrancato nella prima frazione, laddove esercita una certa spinta e mette qualche cross che crea subbuglio tra i difendenti viola. Come all’ora di gioco, quando mette un pallone in mezzo che per poco Milenkovic non converte nella più classica delle autoreti. Chiude la prestazione arrembando più volte sulla sinistra bassa sul viola di turno che cerca di crossare (ILING JR 5 Questi ragazzi hanno entusiasmo, ma in fatto di tattica sono e.e.g. piatti)
VLAHOVIC 6,5 In porta ci va, ma se il V.A.R. misura i centimetri di una finta di McKennie, allora non è più calcio, e la rete viene cassata. E’ il terminale di una buona squadra in un buon primo tempo. Poi, la Juve gioca solo un tempo ed anche lui si adegua. Fino a farsi irretire su una palla gentilmente offerta da Kayode, da disperati difensori in raddoppio, invece di allargare a Iling Jr. (KEAN S.V. La Juve soffre e Allegri tenta la carta del cursore che porta la palla più lontano possibile, sempre che la palla arrivi… E se arriva, il tiro al secondo anello della curva nord, grida vendetta)

CHIESA 6,5 Primo tempo pieno di percussioni e di grattacapi per la difesa viola. Tra le altre cose, azzecca il traversone per la testa di McKennie e rete di Dusan, ma il V.A.R. sancisce l’utilizzo anticalcio. Parere mio: non lo avrei tolto così presto, anche alla luce della prestazione del sostituto, ma questo è senno di poi (YILDIZ 5 Utile come una freccia spuntata. Ho già avuto occasione di sottolineare la sua macchinosità nella corsa. Stasera si fa rimontare solo davanti alla porta e un’altra volta parte dalla trequarti col campo aperto e non arriva che poco più in là del cerchio di centrocampo. Chicca: ad un minuto dalla fine preferisce rientrare in dribbling, anziché andare dritto filato sulla bandierina del corner e starci fino al fischio finale. Se pare di capire non sia un contropiedista, è ormai assodato che la lettura della situazione tattica faccia acqua da tutte le parti. E la squadra perde in profondità…)

ALLEGRI 6 Di fronte ai cambi che Italiano ha a disposizione, come così è ad ogni partita, il mister si arrabatta come può. Ma come al solito, le sostituzioni penalizzano la squadra anziché dare impulso. La prima conseguenza sta nel perdere il controllo tattico del match, con relativo abbassamento del baricentro, fino a stazionare nella propria area e tradire affanno in quantità industriali. Primo tempo di più che discreto valore che però si chiude con un misero vantaggio, più per voleri extracampo che per propri demeriti. Fino al 65° la partita è combattuta, ma le entrate in campo di Iling Jr. e Yildiz si rivelano deleterie. Finisce come sempre con l’unica scelta di sofferenza prolungata fino al triplice fischio finale. La panchina non è all’altezza, ma anche alcune scelte affrettate rischiano di mandare in vacca la serata. Ora poi che i punti pesano oro, il rischio è un vero azzardo, da evitare a prescindere. Il pareggio del Bologna e la sconfitta dell’Atalanta danno risalto alla vittoria conseguita. Ma che sofferenza! Ora, sotto col derby, che non è una partita banale e soprattutto sul campo dei “mulitta”. Comunque, stasera tutto è bene quel che finisce bene. “E l’ultimo chiuda la porta”

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