Allo storico Presidente, artefice della crescita dell’istituto in oltre 50 anni di attività, è stata intitolata la sala convegni della sede centrale dove è stato esposto anche un ritratto realizzato dall’artista Massimo Pennacchini. Chiusura del pomeriggio in musica nella vicina Cattedrale di San Clemente con il Requiem in re minore K626 di W.A. Mozart
Dopo il cordoglio è arrivato il momento del ricordo, la Banca Popolare del Lazio a tre mesi dalla scomparsa ha voluto ricordare e commemorare la figura del prof. Renato Mastrostefano, storico e carismatico Presidente dell’Istituto venuto improvvisamente a mancare lo scorso 22 settembre. La cerimonia si è svolta giovedì 14 dicembre nella sala convegni della sede centrale, in via Martiri delle Fosse Ardeatine a Velletri, che per l’appunto è stata intitolata alla sua memoria e dove oggi campeggia un suo ritratto, realizzato e donato dall’artista veliterno Massimo Pennacchini. L’appuntamento si è poi concluso con un concerto nella vicina Cattedrale di San Clemente, dove sono risuonate le note e le voci del Requiem in re minore K626 di Wolfgang Amadeus Mozart.
L’appuntamento si è aperto, in una sala stracolma, con le parole dei vertici dell’istituto, dal Presidente Edmondo Capecelatro all’Amministratore Delegato, per poi lasciare la parola al Segretario Generale dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari dott. Giuseppe De Lucia Lumeno, che con Mastrostefano ha condiviso anni di lavoro e di stima. Infine il ricordo del Vescovo di Velletri-Segni S.E. Mons. Vincenzo Apicella e il bellissimo ricordo, ancora una volta, della figlia Paola, che è riuscita a strappare anche qualche sorriso tra gli occhi gonfi di commozione. A tutti i presenti è stato inoltre consegnato il volume “Renato Mastrostefano e la Banca Popolare del Lazio – Al servizio della propria comunità”, realizzato proprio da De Lucia Lumeno recuperando ricordi e interventi ufficiali del compianto Presidente, a testimonianza concreta di quanto la sua figura fosse riconosciuta nel mondo bancario. Concetto confermato anche nel suo intervento dal dott. Giuseppe De Lucia Lumeno che ha chiarito come: “Renato Mastrostefano, al di là della sua incredibile storia locale è stato anche un personaggio di livello nazionale”.
Il nuovo Presidente ha invece sottolineato come tutti nella Banca abbiano un “debito di riconoscenza nei confronti di Renato Mastrostefano, ma nel senso di una ricchezza per quanto ci ha lasciato e non di un peso. Quando parlavamo del suo futuro ruolo di Presidente Onorario gli facevo sempre presente che lui sarebbe rimasto comunque il Presidente della Banca mentre chiunque avesse preso il suo posto nel Consiglio di Amministrazione sarebbe rimasto solo il Presidente di un organo di quella banca. Tale era il suo ruolo, noi dobbiamo tutto al suo lavoro e lui rappresenterà per noi un modello al quale ispirarci”.
Più quotidiano ma allo stesso tempo profondo il ricordo di Massimo Lucidi, attuale Amministratore Delegato della BPLazio chiamato come Direttore Generale otto anni orsono proprio da Mastrostefano: “Era un uomo al servizio di coloro che avevano bisogno – ha esordito l’AD –, ognuno di noi ha ricevuto moltissimo da lui e non possiamo tradire il suo ricordo. Ha saputo resistere alla crisi economica con la sua pacatezza e la sua incisività, che però non trascendevano mai nel rimprovero fine a sé stesso. Ci ha lasciato una banca solida e con forti presidi sul rischio, ma voglio soprattutto ricordare il suo piacere del pensare, Renato doveva riflettere sulle cose, non amava essere pressato. È stato un capofamiglia a livello bancario, lasciandoci un patrimonio che ora dovremo saper gestire anche perché molti ci cercano ma noi dovremo pensare solo ai nostri soci, ai 500 dipendenti e alle migliaia di famiglie che ruotano nell’indotto della Banca. Mi dispiace solo che non si è potuto godere il suo sogno di vedere una governance coesa e solida, come quella attuale da lui voluta”. Governance arricchita dalla cooptazione in Consiglio di Amministrazione, notizia proprio di questi giorni, del nuovo consigliere avv. Sabrina Morelli.
“Mio padre era sempre disponibile per tutti e sempre presente alle iniziative della città – ha chiuso Paola Mastrostefano, figlia di Renato – e vorrei che non si dimenticasse il suo atteggiamento, il sorriso e come ci si sentiva dopo aver parlato con lui, era un uomo che sapeva infondere coraggio”.
Un ricordo armonizzato tra lavoro e fattore umano, perché in effetti Renato Mastrostefano era stato capace di rappresentare il suo ruolo e la sua persona nello stesso modo. Per questo la Banca Popolare del Lazio, e la città di Velletri, gli devono moltissimo.