C’è anche un pezzo di Anzio, con i cittadini, i dipendenti dell’Ufficio del Turista, il Sindaco, Candido De Angelis ed il Cittadino Onorario, Carlo Verdone, straordinario attore e regista senza tempo, nella grandiosa impresa della Figlia Spirituale di Padre Pio, Irene Gaeta che, insieme ad un pugno di instancabili volontari della sua Associazione, sta riuscendo nella sua “Mission Impossible”: realizzare, soltanto con opere di volontariato, il più importante Polo Pediatrico Oncologico del sud Italia, a Drapia, sulle colline che dominano la bellissima Tropea.
Sono di questi giorni gli scatti fotografici del progettista della Cittadella di Padre Pio, arch. Luciano Messina, che hanno provocato una forte emozione alla Città di Anzio, il primo Comune a sostenere concretamente il progetto, con la donazione dell’intero incasso della toccante serata di beneficenza del 30 agosto 2019, voluta da Carlo Verdone per incontrare “la sua amata Anzio” e per riannodare i fili della sua libera giovinezza.
“Figlia mia, in Calabria devi fare un Santuario, un Ospedale Pediatrico, un Centro di Ricerca ed un Villaggio per i Sofferenti; perché i bambini, fin dal grembo materno, nasceranno con il tumore ai polmoni, al sangue e altrove… Si dovranno curare con le erbe naturali, le erbe che nascono lì e l’acqua che scorre là”. E’ il messaggio spirituale del Santo di Pietrelcina che Lei, Irene Gaeta, 84 anni, residente a Vitinia, dove ha fondato una Casa d’Accoglienza, che da oltre 70 anni vive in totale simbiosi con il Santo di Pietralcina e ne custodisce alcune reliquie, insieme all’Associazione dei Discepoli di Padre Pio e ad una rete di validi professionisti, ha tradotto in una meravigliosa realtà, riuscendo “nell’impresa divina” di acquistare a Drapia (VV) un’area di diciotto ettari e di ultimare il primo step dei lavori per la realizzazione della “Cittadella di Padre Pio”.
Le immagini della Casa di Accoglienza pre e post oncologica per bambini, con l’interno cavo alto circa 14 metri e con il toccante busto della Madonna delle Lacrime, coronato da 12 stelle, donato dai marmisti romani Mangone, originari di Drapia, hanno suscitato una forte emozione in quanti, fin dal principio, hanno sostenuto la coraggiosa missione di Irene Gaeta.