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Tevere, in programma nuovi “parchi di affaccio”. Ecoitaliasolidale prosegue a proporre l’istituzione del Parco Nazionale”

La programmazione di realizzare sei nuovi parchi di “affaccio” sulle rive del Tevere entro i prossimi 3 anni, con uno stanziamento del Comune di Roma pari a 64 milioni di Euro, non può che avere una valenza positiva. Riqualificare le rive del Tevere, spazi lasciati per troppo tempo al completo abbandono fra baraccopoli ed insediamenti abusivi dove si sviluppano attività illegali è una richiesta che da anni il Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale sta portando avanti.

E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.

“Le aree previste comprese nei territori di Ponte Milvio, Foro Italico, Lungotevere delle Navi, Ponte Marconi ed Ostia Antica si svilupperebbero dal nord al sud della Capitale. La “città che scorre” comprenderebbe riqualificazione degli argini, sport, spazi di aggregazione, ciclabili, arte botanica fluviale, percorsi didattici. Quindi benissimo ripensare al nostro straordinario Tevere, ma ci deve essere un coordinamento coerente tra le decine di enti pubblici e privati, impegnati per la tutela ambientale del fiume nei territori che vanno dalla diga di Castel Giubileo alla Foce”.

Come Ecoitaliasolidale -ricorda Benvenuti- “abbiamo da anni proposto la realizzazione di un vero e proprio Ente unico di gestore che si occupi: della riqualificazione del tratto fluviale, della depurazione delle acque, della piena navigabilità del fiume, sia per la mobilità alternativa, sia per lo sviluppo turistico della città, della valorizzazione degli argini, comprese le competenze sulla pista ciclabile, del poco che rimane dell’esistente ippovia e quindi della gestione dei parchi fluviali, inserendo anche la riqualificazione dell’archeologia industriale presente nel bacino Ostiense. Altrimenti anche i nuovi progetti rimarrebbero disomogenei nella gestione e nelle competenze. Non ultimo, riteniamo ancora una volta di massima importanza risolvere il problema di oltre 250.000 cittadini dell’area metropolitana di Roma che continuano ad essere soggetti a uno stato di elevato rischio idraulico anche di fronte a semplici piogge, temporali e precipitazioni ‘non estreme’, a causa dell’assenza o della carenza di manutenzione per circa 700 km di fossi e canali, delle rive del Tevere oltre che dell’Aniene, sollecitando la necessità di aggiornare il Piano di Protezione civile con l’inserimento delle nuove aree a rischio idrogeologico”.

“Bene quindi stanziare fondi e realizzare progetti di “parchi di affaccio”, ma proponiamo l’istituzione di un “parco nazionale del Tevere”, un’area che “si svilupperebbe su 80 mila ettari di territorio” e che “sarebbe il sesto parco nazionale per dimensione. Un valore inestimabile per la salvaguardia ambientale, oltre che per il rilancio d’immagine della Capitale -conclude Benvenuti- sicuro volano per uno sviluppo turistico e quindi anche con un ritorno occupazionale”.

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