Tempesta imperfetta. Siamo sotto un treno! Questa in sintesi la battuta ricorrente da ieri, dopo l’apertura della crisi di Governo, le dimissioni di Mario Draghi sospese da Sergio Mattarella, lo smottamento della Borsa a Milano, con la perdita di oltre tre punti percentuali, di miliardi di capitalizzazioni e il soprassalto dello Spread sino a quota duecentodieci … Nessuno ha ringraziato l’ex Premier Giuseppe Conte per cotanto sfracello, anzi. Chissà cosa avrebbe pensato Gianroberto Casaleggio di fronte al plateale ennesimo scivolone della creatura frutto del suo genio. Quattro anni fa il Movimento ispirato al marchio di qualità era all’apogeo con la maggioranza relativa dei parlamentari, dopo aver conquistato Roma due anni prima, raggiungendo con Virginia Raggi un risultato “bulgaro”, il sessantasette per cento. Adesso tira un vento di scirocco in senso esattamente contrario. Il Paese è in palese sofferenza e non c’è né spazio, né tempo per “bizantinismi” o azzardi. Il ruolo straordinario del Presidente del Consiglio, come di quello della Repubblica, entrambi non espressi dai partiti, ma voluti dai partiti, adesso come mai non consente compromessi di sorta. Giusto mentre stiamo giocando la partita della vita si va scatenando una tempesta, che per fortuna non sembra perfetta.
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