Dopo la decisione di Bruxelles di ridurre i gas climalteranti in atmosfera per almeno il 55% entro il 2030 e quindi decretare la fine delle automobili a combustione interna a partire dal 2035, si sono alzate in tutta Europa e in particolare in Italia vibranti posizioni contrarie.
Quello che a noi di Ecoitaliasolidale ci stupisce profondamente è che a parole in molti manifestano posizioni attente all’ambiente, che addirittura si sentono ecologiste, ma che nei fatti e nelle posizioni ufficiali si schierano poi con continui NO quando si debbono assumere provvedimenti concreti a difesa della temuta, ma ormai evidente emergenza climatica.
E’ quanto dichiarano in una nota il Prof. Ennio La Malfa, fra i padri fondatori dell’ambientalismo nazionale ed ora responsabile scientifico del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, il Presidente Nazionale di Ecoitaliasolidale, Piergiorgio Benvenuti e Fabio Rosati, Vice Presidente di Ecoitaliasolidale e responsabile del Centro Studi sulla Mobilità.
La semplice domanda è, dobbiamo continuare, come se nulla fosse, ad immettere gas serra in atmosfera, ad inquinare mari e suoli e a disboscare le ultime foreste del pianeta?
Il problema dei cambiamenti climatici è purtroppo una realtà incontestabile e la colpa di ciò è in gran parte attribuibile ai combustibili fossili.
Gli scienziati ci dicono -proseguono gli esponenti di Ecoitaliasolidale- che per evitare la catastrofe climatica è necessario bloccare l’immissione in atmosfera di ulteriori gas climalteranti e l’unica soluzione è bandire definitivamente i combustibili fossili.
Per quanto riguarda proprio il campo della mobilità, ora interessato dal provvedimento della Comunità Europea, riteniamo si debba aprire un confronto urgente sull’utilizzo dell’Idrogeno per le autovetture.
A tal proposito in questi giorni il Comitato Scientifico di Ecoitaliasolidale ha incontrato uno dei principali scienziati in Italia nel settore idrogeno, il prof. Vincenzo Naso, docente all’Università La Sapienza e Direttore del CIRPS (Interuniversitary Centre Research For Sustanable Development) che con il suo team ha messo a punto un kit elettronico che consentirebbe alle tradizionali auto a combustibile fossile di utilizzare anche l’idrogeno.
Una ipotesi estremamente interessante per cui basterebbe una semplice applicazione ai tradizionali motori a benzina e a diesel per non disfarsi più della propria auto. In tal caso definendo un programma ben preciso e puntuale entro 6/7 anni si potrebbe rendere il nostro Paese non più dipendente dai combustibili fossili e non solo per la mobilità su strade e rotaie, al contempo evitando altri monopoli come la mobilità elettrica attraverso le batterie al litio. Batterie che una volta esauste rappresentano un alto impatto ambientale.
La proposta è quindi di aprire un tavolo di confronto istituzionale tra scienziati, tecnici, politici, ecologisti al fine di esporre il progetto “Italia e Idrogeno per la mitigazione climatica”.
Noi come Ecoitaliasolidale diamo la nostra disponibilità auspicando che le forze politiche italiane che si stanno già affrettando ad esprimere un NO alla proposta della CE possano aderire ad un confronto trovando soluzioni garantendo occupazione e sviluppo del settore automobilistico nazionale. Soluzioni concrete -concludono da Ecoitaliasolidale- con uno sguardo al futuro e soprattutto a difesa dell’ambiente, del clima e della salute dei cittadini.