Per esporsi al sole nelle ore più calde della giornata, meglio spalmarsi la crema o vestirsi? È più giusto usare la protezione dei propri figli o ciascuno la sua? E per evitare scottature, cosa scegliere tra spray, stick o gel? Vero è che esistono delle regole chiare per sfruttare al massimo l’effetto salutare dei raggi solari. Senza scottarsi e tenendo conto che la melanina, in grado di colorare naturalmente la pelle sotto l’impulso dei raggi solari, ha bisogno di almeno 72 ore per fare il suo lavoro. Dunque quali consigli seguire? Lo abbiamo chiesto al dottor Riccardo Bono, specialista in Dermatologia e Venereologia a Roma.
“Valutare la propria pelle, scegliere gli orari giusti, far crescere l’abbronzatura gradualmente e meglio vestirsi che spalmarsi”. Sono questi i quattro principi da seguire se volete abbronzarvi in modo sano. Parola dello specialista: “Il primo passo per non scottarsi è capire che tipo di pelle abbiamo. Il cosiddetto fototipo, infatti, influenza la reazione della pelle al sole. Chi ha la cute molto chiara e capelli biondi o rossi appartiene al fototipo 1, non è predisposto ad abbronzarsi e finisce solo per arrossarsi, deve quindi proteggersi al massimo; chi invece è scuro di pelle appartiene al fototipo 4, si abbronza facilmente e si scotta con difficoltà, ma deve comunque applicare un solare adatto. La prima esposizione è fondamentale perché l’abbronzatura è un meccanismo di difesa quindi, se riusciamo a innescarla senza scottarci e senza diventare rossi, avremo un’abbronzatura più bella omogenea e duratura, inoltre eviteremo scottature solari”.
“Il secondo passo da seguire è fare attenzione alla scelta degli orari”, spiega Bono. “Inevitabile sconsigliare le ore centrali della giornata, dove comunque chi vuole rimanere in spiaggia o in montagna deve posizionarsi all’ombra, sotto l’ombrellone, al bar o ai piedi di una palma. Fondamentale per i bambini, soprattutto per i neonati, è non esporli al sole e utilizzare sempre creme protettive. Fino ai 10-12 anni (e in età pediatrica) occorre prestare particolare attenzione alle scottature in quanto la pelle non ha quella potenzialità di filtrare i raggi ultravioletti che acquisiamo nel tempo”.
Abbronzatura graduale. “Per evitare guai, è consigliabile iniziare con cinque minuti di sole e aumentare man mano l’esposizione, permettendo alla pelle di “irrobustirsi”. Una volta abbronzati possiamo ridurre anche il fattore di protezione ed esporci un po’ più a lungo al sole, a patto che si faccia attenzione ad usare gli schermi solari per tutta la vacanza: così si otterrà un’abbronzatura uniforme e duratura, senza problemi di desquamazione”, spiega il dermatologo.
Per evitare guai, vestirsi è meglio che spalmarsi. “Coprirsi con gli indumenti idonei è la parola d’ordine: se ne sono accorti in Australia, dove ha sede il “laboratorio” del melanoma. Qui – spiega il dottor Riccardo Bono – c’è la maggiore incidenza di melanoma. Ma è anche il luogo ormai dove da decenni fanno prevenzione proprio attraverso vestiti adeguati per il sole. Tanto che è assolutamente normale vedere giocare a pallone i bambini con cappellino, maglia e pantaloni”.