Credo che tutti si stiano rendendo conto che i salvatori nella Prima e la Seconda Guerra, ispiratori della rinascenza negli anni cinquanta/sessanta con l’evocato Piano Marshall, insomma gli sceriffi piuttosto che i cavalleggero del Settimo, che da un paio di secoli vanno scorrazzando per il Pianeta a trombe spiegate, sono in realtà più di noi poco inclini alla temperanza, anzi ancora animati dal mai sopito spirito del Far e del West, quello dei tosti pionieri, che colonizzarono con ogni mezzo il nuovo mondo armi e badili in pugno, facendo strame dei nativi. Adesso, la disputa del risultato elettorale, regolato da principi antichi, per noi strani, ma forse meno fatui di quelli degli italici che non accontentandosi di due partiti ne hanno inventati a non finire, per poi affidarsi ad un avvocato amministrativista fatto Presidente. I sondaggi pre elettorali sulla sfida a stelle e strisce, come al solito, si sono rivelati illusori e altrettanto posticci sembrano i fondamentali, come i voti espressi per posta, come gli scrutini contestati dal Presidente uscente, Donald Trump. La partita si dovrà pur concludere con un vincitore: il dubbio che rimane è che si tratti del migliore.