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IL SEGRETO DI DONALD – L’editoriale del Direttore

E così nella notte, man mano che i risultati uscivano dal cilindro dell’immaginifico prestigiatore, dal mosaico mediatico universale, che riversava immagini, commenti, dati, proiezioni su almeno tre miliardi di umani davanti ai teleschermi, si è capito che tutte le info sondaggistiche, che hanno condizionato atteggiamenti e scelte, anche di massimo livello, nell’idea di salire anzitempo sul carro del vincitore erano sostanzialmente fasulle. Quando una persona bene informata, americana, giorni fa mi aveva predetto il risultato di oggi non ci volevo credere, ma ero stato invitato a farmene una ragione, salvo prova del contrario. Ebbene, Donald ha stravinto nonostante lo tsunami di fango mediatico che lo ha investito e Hilary ha perso nonostante l’orientamento elegiaco di una parte dell’informazione e il sostegno in maniche di camicia del Presidente uscente Obama, a conferma del fatto che mandare l’acqua in salita è possibile, ma farlo riesce a pochi e uno di questi è proprio Donald Trump. Avremo modo di parlare dei trascorsi e del futuro, di progetti politici, di problemi universali, ma adesso, vi voglio invitare a cogliere il “segreto” del nuovo inquilino in arrivo alla Casa Bianca. Il suo segreto è il modo di proporsi, di comunicare, soprattutto con i gesti e con le espressioni del viso, che riescono a dire molto di più di forbite o velenose parole. Quando si diceva che nei confronti televisivi la Clinton aveva maramaldeggiato si era in un clamoroso equivoco, perché lui con i suoi gesti riusciva e riesce ad arrivare anche a coloro che poco intendono del linguaggio politico. In questo momento, lui, celebrando la sua vittoria, sta parlando agli elettori, ai cittadini americani e al mondo, sempre con lo stesso modo di proporsi. Del resto, c’è un proverbio che dice: “ A buon intenditor poche parole !”.

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